I VINI DEL PERCORSO

Il Mappavino ci conduce ancora una volta alla scoperta di una rarità enologica: il Vermentino nero. Molti saranno stupiti dall'accostamento di questo nome di vitigno con il colore che lo definisce. Siamo infatti più abituati a sentire parlare di Vermentino bianco, una varietà in via di nuove ed interessanti affermazioni. Eppure in questo caso, proprio di "nero" si tratta.
L'origine di questa varietà non è ancora nota, e come succede del resto per l'origine del Vermentino bianco, riceverà forse chiarimento dagli studi in corso condotti da storici e ampelografi.
Il Vermentino nero è coltivato in un'area molto ristretta della Lunigiana, la regione che prende il nome dall'antica città di Luni e che si trova fra Liguria e Toscana.
La Lunigiana nel Medioevo abbracciava tutto il bacino del Magra, comprendendo anche il golfo di La Spezia. Oggi l'area comprende un territorio limitato a quattordici comuni della provincia di Massa Carrara e il territorio del comune di Sarzana in provincia di La Spezia.
La caratteristica di essere stata per secoli una zona di fiorenti scambi commerciali e di incontro di culture diverse, ha portato la Lunigiana ad avere un patrimonio ampelografico molto ampio.
Pollera, Merlot e Ciliegiolo rappresentano più del 75% della superficie coltivata con vitigni a bacca nera. Altri interessanti vitigni neri locali sono Bracciola, Barsaglina e Caloria. I bianchi sono rappresentati principalmente da Vermentino, Albarola, Durella e Trebbiano Toscano; a questi si affiancano vere e proprie curiosità come Luagda, Pinzamosca, Verdella, Varano bianco.
La zona è caratterizzata dalle Doc Colli di Luni, Candia dei Colli Apuani e dalla Igt Val di Magra.
Pur trovandosi in Toscana, la Lunigiana si configura come area particolare, infatti ben 11 vitigni sono ammessi alla coltura solo nella provincia di Massa e in nessun'altra provincia della regione. Fra questi troviamo appunto il Vermentino nero, diffuso su una superficie di pochi ettari e coltivato da appassionati viticoltori.
È molto raro poter assaggiare un Vermentino nero vinificato in purezza. Un risultato che merita di essere segnalato è quello raggiunto da Pierpaolo Lorieri della Tenuta Scurtarola di Massa. La resa per ettaro supera appena i 20 ettolitri di vino. Dopo una macerazione di 14 giorni, la fermentazione viene condotta in legno ed è fatta seguire da un affinamento di 8 mesi. Ne risulta un vino di un bel granato con riflessi violacei, profumato, armonico, molto ben strutturato, adatto per accompagnare piatti saporiti.

 

 

IL TERRITORIO

Castelli severi e possenti, pregevoli pievi romaniche, borghi murati, costruzioni rustiche, ville gentilizie costellano il paesaggio. A Massa, antica curtis dei vescovi di Luni, sono soprattutto il nucleo medievale e la città cinquecentesca a valere la visita. Sulla Piazza degli Aranci si affaccia il bel Palazzo Cybo-Malaspina, antica residenza di questi celebri signori. Da vedere anche il duomo con interno barocco. Si sale poi verso la Rocca cintata da bastioni che chiudevano la vecchia città. Da qui si offre una notevole vista panoramica.


A Carrara, grande protagonista è il marmo. Le cave carraresi, note fin dall'antichità, erano sfruttate già dai Romani di età imperiale. Oggi Carrara è conosciuta in tutto il mondo come uno dei più celebri centri di produzione e di commercio del marmo. Da qui partì il blocco in cui Michelangelo scolpì il suo David.
Tutto rivestito di marmi, nel cuore della città è il bellissimo duomo, maestoso ed elegante, costruito fra il Mille e il 1300. Da segnalare anche il Palazzo dell'Accademia (già residenza Cybo-Malaspina), piazza Alberica con i suoi palazzi seicenteschi, il Teatro degli Animosi.

Colonnata è strettamente incastonata nelle Alpi Apuane. È un piccolo borgo di cavatori che probabilmente ebbe origine da una colonia di schiavi romani adibiti all'estrazione del marmo. Il suo centro è una piccolissima piazza bordata da case di pietra. Per viuzze strette su cui si affacciano finestrelle traboccanti di fiori, si sale alla piazzetta della chiesa. Qui si trova il monumento al cavatore, dove nel marmo bianchissimo è scolpita in minuziosi particolari la storia di questo lavoro difficile, faticoso, pericoloso. È assolutamente da compiere un'escursione alle cave evocanti scenari danteschi: immense cattedrali scavate nel cuore della montagna, pozzi profondi dove dall'alto gli uomini si vedono alti pochi centimetri, balze, speroni, distese di blocchi squadrati pesanti tonnellate. Sono già diventati monumento i suggestivi Ponti di Vara, i viadotti ottocenteschi della ferrovia marmifera ottocentesca ormai smantellata.

A Pontremoli, nel castello del Piagnaro, si possono vedere le tipiche statue-stele lunigianesi. Sono sculture antropomorfe in arenaria risalenti al II millennio a.C. e secondo alcuni rimandano ad antiche forme di visitatori extraterrestri.


Mulazzo fu sede di uno storico castello della famiglia Malaspina e possiede ancora un centro molto caratteristico di impronta medievale. Questo paesino ha una speciale impronta, infatti ha dato origine a storici librai. Da qui sono partiti per aprire le più celebri librerie d'Italia i Fogola, i Lazzarelli, i Bertoni, i Maucci, i Tarantola, i Giovannacci.


Luni è la città che diede il nome alla Lunigiana. Colonia romana nel 177 a.C., l'antica Luna ebbe rinomanza e prosperità fino al IV secolo d.C. A testimonianza di quella storia rimangono i resti dell'anfiteatro e tracce delle mura della città. Un piccolo museo archeologico conserva una parte del materiale romano rinvenuto negli scavi.

Fosdinovo è un borgo in vetta ad un colle dominato da un affascinante castello che per 400 anni appartenne ai Malaspina. La tradizione vuole che Dante abbia soggiornato in una delle sue belle sale affrescate. Ospita concerti, mostre e manifestazioni culturali.
In questo itinerario lunigianese si incontrano ancora diverse suggestive pievi romaniche protagoniste dell'importante storia religiosa che caratterizzò la regione. Di particolare interesse la Pieve di Codiponte (Casola) e la Pieve di Sorano (Filattiera).

 

QUALCHE PIATTO TIPICO

La tradizione lunigianese ha una gastronomia basata su elementi semplici, caratteristici del territorio e delle sue vicende storiche. Sono piatti tipici la bomba di riso con un intingolo di carne di piccione, i tortelli di zucca e i testaroli di Pontremoli conditi con pesto e formaggio pecorino.

Sono chiamati così perchè la prima parte della cottura avviene in formelle un tempo fatte a mano, dette "testi". Selvaggina, animali da cortile e il prezioso maiale sono per tradizione le basi dei secondi. Un tempo, dopo la macellazione del maiale, si festeggiava con testa in cassetta, costine alla brace, fegatelli infilati in spiedini con rametti di alloro. Classiche anche le torte di verdura come l'arbadela, la torta d'erbi, la torta di riso e cipolle.
Fra i dolci la spongata di Fivizzano, le "pattone" e le frittelline di farina dolce di castagne mescolata a ricotta. Un prodotto divenuto ormai molto noto è lo speciale lardo di Colonnata, lasciato ad insaporire in miscele di spezie ed erbe aromatiche nelle tipiche conche scavate nel marmo locale.

 

 

INDIRIZZI UTILI
CANTINE:

Azienda Agricola Lorieri - via dell'Uva, 3 Massa -tel.0585/831560
vino segnalato: Vermentino nero

 

 

 

 

 


 

 

 

INDIRIZZI UTILI
RISTORANTI E ALBERGHI:

Ristorante Venanzio - Piazza Palestro, 3 - Colonnata Carrara (MS) tel. 0585/758062

Albergo Ristorante Il Giardinetto Via Roma 151 - Fivizzano (MS) tel 0585/92060

Osteria Caveau del Teatro - Piazza santa Cristina - Pontremoli (MS) tel 0187/833328

 

 

 

 

 

 

 

INDIRIZZI UTILI
PER QUALCHE INFORMAZIONE SU VINO E TURISMO:

Consorzio Produttori Vino della Lunigiana - via Nardi - Aulla - tel. 0187/408264