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L'imballaggio intorno al Vino,
agli Alcolici e ai Liquori
23° Congresso Internazionale
dell'Imbottigliamento e del Condizionamento

OICCE, Institut Na-tionale de l'Embouteil-lage (INE) e Centre Technique International de l'Embouteillage (CETIE) hanno lavorato insieme per l'organizzazione congiunta del Congresso Interna-zionale sull'Imbotti-gliamento del Vino, il 26 e il 27 aprile 2001.
CETIE e INE sono organismi internazionali con sede a Parigi, che associano le grandi industrie di imbottigliamento nei settori vino, birra, liquori e acque minerali. INE ha una valenza francese, mentre CETIE ha un carattere più spiccatamente internazionale.
Ogni due anni queste associazioni organizzano un congresso sui temi di maggiore interesse del settore.
I precedenti congressi avevano analizzato temi quali l'impegno e la responsabilità dei fabbricanti, la reattività e la flessibilità di fronte al mercato, la sicurezza degli imballaggi e la gestione della qualità, la gestione delle situazioni di crisi, la normalizzazione di fronte alla legislazione.
Per il 2001 un interessante programma di lavoro in comune è stato tracciato insieme al direttore dell'OICCE, dr. Pierstefano Berta.
Claude Dhuisme, direttore dell'INE, ha detto che la scelta di Alba come sede per il congresso è stata compiuta non solo perché si tratta della zona dei più celebri vini piemontesi, ma anche perché il Sud del Piemonte è la sede di numerose aziende meccaniche che nella regione sono coinvolte con il vino e l'imbottigliamento.
In questo quadro, i Comuni di Alba e Canelli hanno desiderato fissare il congresso, che ha visto la partecipazione di molte nazioni produttrici di vino, nell'ambito di manifestazioni complementari: VINUM ad Alba e la presentazione del progetto CanelliItaly a Canelli.
Attraverso questo congresso, durato due giorni, si è data la parola ai produttori di imballaggi che proteggono ed identificano i vini e i superalcolici fino al consumatore. Ampio spazio è stato quindi dato ai materiali che costituiscono la confezione: il vetro (bottiglia e flacone), la tappatura (sughero e derivati, capsule, capsule di garanzia, sistemi di distribuzione o anti-frode), le etichette (incollabili e autoadesive), le decorazioni, i cartoni ed astucci e altri complementi ed accessori.
Partendo da un richiamo alle origini dell'impiego di ogni materiale, sono state sviluppate le sue particolarità e le sue prospettive: autenticità, presentazione, tradizione, risposta alle richieste dei consumatori e all'ambiente.
Dopo i saluti di Michel Gardes, presidente dell' INE, di John Guest, presidente del CETIE, di Moreno Soster, presidente dell'OICCE, sono iniziati gli interventi coordinati da Vincent Tourneur, direttore acquisti di Ricard (Francia).
Ha cominciato il professor Jean-Robert Pitte, vice-presidente della Sorbona, parlando della storia e della geografia delle forme delle bottiglie da vino in Francia e in alcuni Paesi europei.
Successivamente si è affrontata l'analisi di due classici materiali di imballagio del vino: il vetro e il sughero.
Secondo un'indagine della Chambre Syndicale des Verreries Mécaniques de France, il 97% degli Europei identifica il vetro come il materiale che per le sue caratteristiche si avvicina di più all'imballaggio ideale. Enzo Cavalli (Assovetro) ha ricordato una serie di punti sui quali è necessario l'impegno dell'industria del vetro: conformità con le evoluzioni tecniche, considerazione delle esigenze del cliente, sviluppo delle tecnologie e contenimento dei costi. Quest'ultimo aspetto potrebbe essere realizzato in collaborazione con i produttori di vino. Si potrebbe ad esempio pensare a forme di bottiglie utilizzabili su ampia scala che identifichino un particolare vino e la sua zona di produzione.
Della tappatura col sughero e i suoi derivati ha parlato Marc Sabaté, (Presidente della Federazione Francese dei Produttori di Sughero) rilevando che il sughero, essendo un imballaggio attivo, può avere un rischio di deviazione organolettica. Il consumatore, pur essendo fedele alla tradizione e alla naturalità, chiede un tappo neutro e senza difetti. Per essere competitiva, l'industria del sughero deve essere in grado di controllare la misura del rischio in ogni fase della produzione.
Pierstefano Berta ha poi analizzato gli aspetti tecnici della tappatura con materiali sintetici: esperimenti condotti su tappi di sughero e tappi sintetici messi a contatto con una serie di sostanze aromatiche, hanno mostrato come le differenze di comportamento non si rilevino tra le famiglie "sughero" e "sintetico", ma all'interno di ciascuna di queste categorie.
La prof. Valeria Mazzoleni (Univer-sità di Piacenza) ha presentato i risultati del confronto fra tappo di sughero e di materiale sintetico, valutati secondo i parametri di resistenza allo sviluppo microbico, forza di estrazione, andamento dell'elasticità in funzione del tempo di tappatura. Sperimentazioni condotte su vini bianchi e rossi hanno mostrato che rispetto alla SO2 libera e totale, agli indici di colore, all'analisi sensoriale, nessun campione ha mostrato differenze significative. Le proprietà del tappo sintetico analizzato sono paragonabili a quelle di un tappo agglomerato. L'uso del tappo di sughero va pertanto valutato caso per caso. Punti critici della valutazione sono il tempo di conservazione del vino in bottiglia e la temperatura di conservazione.
Charles Donelian (Smurfit) ha parlato delle opportunità offerte dall'e-pack (electronic packaging) che può rappresentare anche su ampie distanze un efficace sistema di identificabiità e di anticontraffazione.
Michele Moglia (Enoplastic) ha ripercorso la storia dei materiali delle capsule, dal progresso della tecnologia dei prodotti di laminazione a partire dagli anni 1920 fino all'evoluzione della plastica che ha portato negli anni 60 alla capsula in polietilene e negli anni 70 all'affermazione del PVC termoretraibile.
La capsula insieme alla bottiglia e all'etichetta rappresenta un elemento di impatto estetico. Le diverse fasce di mercato chiedono capsule con colori base, non decorate, oppure con stampe multicolori, differenti altezze, differenti materiali, decine di diverse consistenze, colori di impatto ottenuti con stampe a caldo che coinvolgono non solo la vista ma anche il tatto.
Parlando del tappo sintetico, Moglia ha detto che vi sono atteggiamenti diversi da registrare nei suoi confronti: ha ancora poca valenza nel mercato europeo che ha la tendenza a volere risolvere i problemi legati al tappo di sughero, mentre in paesi meno tradizionalisti si stanno al contrario adottando capsule trasparenti, che lascino vedere il tappo sintetico colorato. La tendenza dell'America ad esempio è orientata verso il suo generale utilizzo.
Vari aspetti tecnici ed estetici della capsulatura sono stati illustrati da Jacques Granger (Péchiney Emballage Alimentaire), mentre della capsulatura come sistema anti-frode ha riferito David Thomson (Montgomery Ltd.).
Si è poi passati con Michel Roquette (Saga Décor) alle moltissime possibilità di personalizzazione e di impatto estetico che offre il decoro del vetro della bottiglia. A questo punto, nella presentazione dei componenti dell'imballaggio, non restava che l'etichetta. Questo elemento è stato presentato nella sua evoluzione tecnica ed estetica da Pascal Piot (Groupe Marcucci), che ha ricordato come l'etichetta sia strumento di identificazione del prodotto, di seduzione, di informazione, di tracciabilità e di autenticazione.
Nella seconda fase del congresso Philippe Puille (EUCAPA) ha parlato dell'armonizzazione dei marcatori economici e fiscali in Europa, un soggetto delicato che deve tenere conto dell'avvenire del settore vinicolo e della mondializzazione degli scambi.
Delle opportunità di Internet nei rapporti clienti-fornitori ha trattato Vincent Bonnot (CPG market.com), con particolare riferimento alla formula Business-to-Business che riguarda i rapporti commerciali in rete fra aziende per quanto concerne lo sviluppo dei prodotti, il marketing, le informazioni, le vendite, la fornitura di beni e di servizi.
Un altro aspetto che si sta rivelando di grande interesse è quello della tracciabilità. Fabrizio Stecca (Enocontrol) ha riferito della messa a punto di un piano di tracciabilità dei tappi e delle bottiglie riempite, che consente di legare un determinato lotto di tappi, definito con precisione e controllato dal punto di vista qualitativo, con un determinato lotto di bottiglie.
John Enderson (Glass Technology Services ltd.) ha poi parlato del crescente impiego di sistemi di etichettatura di sicurezza elettronici e dei problemi che possono creare sul riciclaggio del vetro.
Ha concluso il congresso una vivace tavola rotonda animata da Pierstefano Berta e Dominique Simon.
Vi hanno partecipato alcuni protagonisti internazionali della produzione di macchinari per il condizionamento e l'imbottigliamento: Carlo Gai (Gai), Fabrizio Panza (Robino&Galandrino), Piero Ferrara (Arol) e Renato Savio (Cavagnino&Gatti). Le domande del pubblico hanno riguardato soprattutto la qualità dei prodotti e le metodologie per garantirla. E' stata messa in luce un'esigenza di qualità non solo alimentare ma anche estetica.
Le aziende presenti hanno evidenziato l'impegno intrapreso negli ultimi anni per sviluppare tecnologie che permettano da un lato di produrre dei vini igienicamente impeccabili, e dall'altro di realizzare confezioni di alta qualità estetica e con precisione totale nel confezionamento.Tra i punti principali della discussione si sono segnalati i metodi per l'imbottigliamento in assenza di ossigeno, le nuove tecnologie sul lavaggio e sterilizzazione delle bottiglie. Per quanto riguarda l'aspetto estetico, un vivace dibattito si è sviluppato tra i produttori di bottiglie, i produttori di macchine per la tappatura e i produttori di tappi, sull'importanza del lavoro congiunto e coordinato di tutta la filiera, al fine di ottenere delle tolleranze dei materiali idonee per un perfetto risultato complessivo.
Al termine della tavola rotonda Claude Dhuisme ha dichiarato che un miglioramento generale dell'industria enologica deve passare attraverso la stretta collaborazione dei tecnici di aziende di settori differenziati. CETIE, INE e OICCE si sono dichiarati disponibili a sostenere questo impegnativo compito.