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...15mila articoli per l'enologia
L'enologia italiana ha compiuto grandi passi negli ultimi cinquant'anni.
Questi sono anche gli anni di storia vissuti dall'Enotecnica che
dal 1954 è stata testimone e protagonista dell'evoluzione
qualitativa e dei progressi del mondo enologico.
Questa importante ditta di prodotti per l'enologia ha sede a Nizza
Monferrato, nel cuore di una zona del Piemonte ben nota per i
suoi grandi vini.
L'hanno fondata due amici da sempre, coetanei e compaesani: Giuseppe
Ferrato e Germano Grasso. Oggi sono ancora loro le colonne dell'azienda,
con il sostanziale supporto dei rispettivi figli Silvia e Maurizio.
L'Enotecnica, oltre al negozio della sede nicese, ha punti vendita
ad Asti e a Canelli e conta su uno staff di 30 persone, fra cui
dodici enologi.
La gamma di prodotti che offre copre tutte le necessità
di cantina dall'arrivo dell'uva fino alla degustazione del vino
finito: coadiuvanti chimici e biotecnologici, attrezzi ed accessori
di cantina come tubi atossici, raccorderia e valvole inox, tappi,
sugheri speciali, capsule, capsuloni e contrassegni IVA, vetreria,
reagenti per laboratori, registri, documenti di trasporto per
prodotti vinicoli. L'Enotecnica vende anche macchine ed impianti
per l'industria enologica, serbatoi in acciaio inox, in vetroresina
e barriques.
Ha inoltre un laboratorio per analisi chimiche e microbiologiche,
un'officina meccanica con magazzino dei pezzi di ricambio di tutte
le macchine rappresentate.
OICCE Times ha incontrato Germano Grasso, Maurizio Grasso e Silvia
Ferrato, per farsi descrivere la storia e le caratteristiche di
questa azienda che ha visto negli anni una considerevole affermazione.
Quali sono stati i primi passi
dell'Enotecnica?
Giuseppe Ferrato ed io (Germano Grasso) eravamo due grandi amici,
entrambi di Costigliole d'Asti. Una domenica di fine novembre
del 1953 uscivamo dalla Messa grande. Avevamo da poco passato
i vent'anni. Ferrato era enologo, io ero ragioniere, prossimo
ad essere assunto in banca. Ferrato
aveva saputo che c'era a Nizza la possibilità di gestire
un piccolo negozio di prodotti enologici della F.lli Marescalchi.
Così nella conversazione del dopo-messa mi chiese di accompagnarlo
a vedere di cosa si trattava. Ci andammo insieme e dal due gennaio
1954 cominciammo il nuovo lavoro. Era una giornata in cui la neve
aveva praticamente bloccato il paese. L'unico cliente che entrò,
chiese cento grammi di bisolfito. Glielo regalammo. Ci è
stato di buon augurio. Dopo qualche anno ci siamo resi indipendenti
e abbiamo aperto altri negozi a Canelli e ad Asti. Negli anni
1970 abbiamo aperto anche il vasto magazzino sulla strada fra
Nizza e Canelli. Oggi abbiamo in totale 10.000 metri quadrati
di magazzini e abbiamo in progetto degli altri ampliamenti.
Il nostro negozio era anche un punto di incontro e di discussione.
Proprio nel nostro primo laboratorio, dove all'inizio c'erano
solo un acidimetro e un Malligand, alcuni enologi hanno deciso
di fondare la sezione piemontese dell'Associazione Enologi Italiani.
Quali sono stati i vostri punti
vincenti?
Il nostro motto è: costante disponibilità, ampia
gamma e pronta consegna. Abbiamo tutto quello che serve in cantina,
dalla A alla Zeta, per un totale di circa quindicimila articoli.
Abbiamo i nostri camion con gru, camioncini, furgoni. Questo è
importante perché ci permette di soddisfare sempre il cliente
in tempi brevi.
Abbiamo rappresentanze ed esclusive di molte ditte, sia per la
nostra zona che per la Liguria e la Valle d'Aosta. Attualmente
stiamo lavorando bene anche con l'Oltrepo' Pavese, con la Svizzera
Italiana e con la Francia.
Il fatto di avere persone molto competenti fra i nostri collaboratori
è un supporto essenziale per meritare fiducia e ampliare
la clientela. Dalle piccole cifre del primo negozio, oggi siamo
arrivati ad un fatturato annuo di circa venti miliardi di lire.
Noi per scelta non facciamo consulenze a pagamento. Facciamo però
un discorso propedeutico alla vendita dei prodotti o delle macchine.
A questo fine si danno i consigli ottimali e si fornisce l'assistenza
necessaria.
Un passo importante nel nostro progresso è stato anche
quello di prendere l'esclusiva per Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta,
della Laffort, una ditta molto importante per i suoi prodotti
biotecnologici.
Dal vostro osservatorio, come
è evoluto l'uso delle biotecnologie?
Si usano molto meno i prodotti chimici che si utilizzavano una
volta, come bentoniti, caseinati, e si va verso enzimi per chiarificare
i mosti, ceppi diversi di batteri malolattici, o ceppi di lieviti
sempre più specifici per ottenere vini sempre più
differenziati, sempre più di nicchia. Si è arrrivati
a un punto tale per cui il produttore di vino ha degli strumenti
molto validi in mano e se sa usarli bene può ottenere il
vino che vuole, partendo naturalmente da un'uva sana.
DIETRO LE QUINTE
Come sono i rapporti fra due
famiglie associate da cinquant'anni nella stessa impresa?
Prima del rapporto di lavoro è da sempre venuto quello
di una profonda amicizia. Beppe e Germano sono proprio come fratelli
e molti clienti credono che sia effettivamente così. Una
cosa curiosa: nel cambio generazionale le parti si sono scambiate.
Un tempo per i nostri genitori era il contrario, invece oggi io
(Silvia Ferrato) mi occupo della parte amministrativa, mentre
Maurizio Grasso ha la responsabilità della parte tecnico-commerciale.
Quali sono i vostri hobby e
i vostri vini preferiti?
A me (Silvia) piacciono molto il cinema e i viaggi. A me (Maurizio)
piace lo sci, vado a correre, ma il mio hobby principale è
sempre il vino. Ho ottenuto il master all'Università di
Piacenza, ho seguito i corsi ONAV, ho comprato una piccola vigna
e produco quattrocento bottiglie di Barbera di cui sono molto
fiero. Il Barbera è anche il vino che mi piace di più
in assoluto.