UNA INTERVISTA A...

SICURCONSUL:


al servizio della sicurezza sul lavoro


La sicurezza nell'ambiente di lavoro è una tematica più che mai d'attualità. Per approfondire questo argomento abbiamo preso contatto con SicurConsul, una affermata società di consulenza in organizzazione e sicurezza sul lavoro, con sede in Asti.
In merito al settore organizzazione del lavoro questa Società offre studi di lay-out aziendali, rilievo dei tempi di produzione, definizione di premi di risultato, perizie tecniche su tempi di lavorazione, assistenza tecnica in vertenze sindacali, pratiche per inizio attività, emissioni in atmosfera, rilievi rumore. Per quanto concerne il settore sicurezza del lavoro SicurConsul è in grado di fornire una gamma molto ampia di servizi: valutazione dei rischi aziendali, direttiva macchine, perizie, certificazione, messa a norma di macchinario usato, perizie tecniche relative a macchinari ed impianti, perizie tecniche relative ad infortuni sul lavoro, perizie asseverate relative a finanziamenti, stesura di capitolati tecnici, informazione e formazione, applicazione del sistema HACCP.
Abbiamo incontrato Fabio Zucchi, il fondatore della SicurConsul, per parlare non solo della sua Società, ma anche, considerata la sua grande esperienza, delle importanti tematiche che a livello generale caratterizzano gli aspetti organizzativi e di sicurezza nell'ambiente lavorativo.


Come è nata la SicurConsul e su quali basi opera?
Dopo una lunga esperienza maturata in grosse aziende principalmente in campo produttivo, ed una esperienza in campo consulenziale, ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza ad aziende manifatturiere su due importantissimi argomenti: l'organizzazione e la sicurezza del lavoro.
Per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro, siamo in grado di rilevare i tempi di produzione, al fine di parametrare i premi di risultato che si basano essenzialmente sulla misura dell'aumento di efficienza, di presenza e di qualità di un gruppo di lavoro, o di singoli lavoratori. Tale nuovo sistema supera il concetto di cottimo, incentiva maggiormente il lavoratore e crea un clima di fiducia tra i dipendenti di una azienda.Per quanto riguarda la sicurezza del lavoro, l'avvento di nuove leggi ha messo in difficoltà il datore di lavoro; il recepimento di tutte le direttive comunitarie, ha creato notevoli problemi nel campo tecnico legislativo.

Come procedete per parametrare i premi di risultato?
Il concetto di premio di risultato si basa su tre fattori: efficienza, presenza, qualità. Il primo è il miglioramento dell'efficienza di un lavoratore o di una squadra; stabilita la quantità di pezzi da produrre a velocità normale, si misura l'aumento di produttività e si stabilisce un premio per ogni punto in percentuale di superamento dei livelli di riferimento.
Viene poi il miglioramento della presenza; è un parametro individuale che confronta l'assenteismo del lavoratore e lo paragona all'assenteismo medio dei lavoratori dell'azienda, se l'assenteismo del lavoratore è più basso, ci sarà un fattore che incrementa il risultato relativo alla produttività, diversamente se l'assenteismo del lavoratore è superiore ci sarà un fattore che decrementa il risultato relativo alla produttività.
Il terzo fattore è il miglioramento della qualità; per questo indice si possono misurare diversi fattori, qualità interna, esterna e soddisfazione del cliente; il miglioramento rispetto ai valori di riferimento incrementa il risultato della moltiplicazione precedente, il peggioramento decrementa il risultato precedente. Se con questo premio di risultato le aziende aumentano la produttività e la qualità riducendo l'assenteismo ritengo giusto riconoscere un congruo aumento al lavoratore.

La sicurezza per un'azienda è un fastidio, una questione burocratica, o è qualcosa di diverso? Quale deve essere il ruolo di un consulente tecnico?
Oggi molti imprenditori credono che il decreto legislativo 626 sia una sorta di tributo da pagare a questo o quel consulente per avere un pezzo di carta fine a sé stesso, un attestato rilegato in bella mostra da far visionare a chi dovesse eventualmente richiederlo.
In questi ultimi anni, molti si sono improvvisati consulenti: la legge non ha ancora oggi definito alcuna figura di tecnico, tutti possono usare programmi dozzinali dove la sicurezza si limita ad un questionario di sì, no o forse.
Mi chiedo però, basandomi sulla mia passata esperienza di datore di lavoro in una grossa S.p.A. astigiana, quanti siano i veri consulenti "tecnici" che entrando nelle aziende riescono ad individuare le carenze ancora oggi esistenti e a convincere il datore di lavoro, unico responsabile penale, a compiere gli adeguamenti minimi previsti dalla legge.
Credo nell'attività di un consulente "tecnico" che, oltre a realizzare valutazioni del rischio reali, aiuti il datore di lavoro ad adeguare gli aspetti carenti della propria attività, operando su macchine e/o impianti, sostanze chimiche, ambienti di lavoro, fumi, rumore etc.

Come viene regolata la "materia sicurezza"?
Per noi addetti ai lavori, il concetto di sicurezza è nato nella notte dei tempi: ho appreso il D.P.R. 547 del 1955 al mio ingresso in ambiente FIAT a Torino, nel 1967. In oltre trent'anni di lavoro con esperienza dirigenziale prima e di consulenza poi, ho avuto modo di impadronirmi della materia "sicurezza" e di applicarla al meglio, in tutte le sue forme.
L'argomento è ostico, prettamente tecnico e non sempre decifrabile, dal momento che è regolamentato dal legislatore che non è quasi mai un tecnico.
Ancora oggi la mancanza di un Testo Unico costringe aziende e consulenti ad un continuo aggiornamento per tentare di cucire una linea di condotta corretta attraverso leggi, decreti e norme tecniche.

Come si configura il quadro attuale della garanzia di sicurezza sul lavoro?
Le aziende che oggi sono certificate agli standard qualitativi europei sono state inevitabilmente costrette ad aggiornarsi rispetto alle evoluzioni tecniche, qualitative, della sicurezza e della manutenzione preventiva. In questi casi ci troviamo di fronte ad imprese modello, dove l'informazione e la formazione sono diventati investimenti seri, voluti da una dirigenza sensibile e realizzati da formatori preparati.
Ma il panorama non è sempre così idilliaco. Parallelamente, dobbiamo purtroppo constatare che per molte altre attività produttive, la formazione altro non è che un atto formale, realizzato in una aula passiva di fronte alla proiezione di lucidi, o all'utilizzo di strumenti multimediali di autoapprendimento che, nella maggior parte di casi, non interessano e non hanno nessun contenuto tecnico/formativo. Questo costituisce, tuttavia, un ottimo pretesto per far firmare ai lavoratori un foglio di avvenuta formazione, previo rilascio di un libricino da leggersi per conto proprio.

Qual è l'importanza della formazione e cosa ha fatto in merito la sua Società?
La formazione come la intendo io è un processo complesso. Coinvolge docenti specializzati nei vari settori e tratta temi pratici e specifici in riferimento alle norme.
Ho realizzato nel 1996 il filmato "Sicurezza e salute sul lavoro" in collaborazione con l'AMMA di Torino per la distribuzione alle aziende associate. Questo filmato è stato in seguito prescelto dall'Organismo Paritetico Regionale per essere inserito in un CD distribuito per la formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Nel 2000 l'ISPESL, il Ministero della Sanità-Regione Emilia Romagna ha scelto questo filmato come percorso formativo di qualità e lo ha inserito nella Formazione Utile.

Quali sono le caratteristiche del filmato formativo che avete realizzato?
È un video didattico ai fini della formazione prevista dai D.Lgs. 626/94 e 242/96.
Il suo obiettivo è quello di innovare completamente la concezione di fare formazione nel settore della sicurezza sul luogo di lavoro: l'aula non è più passiva di fronte alle nozioni presentate in varia forma, ma analizza le immagini, le commenta, evidenzia le situazioni anomale per trovare soluzioni adeguate.
Il video è suddiviso in 11 titoli (attrezzature di lavoro, manutenzione, trasporto, agenti chimici, agenti fisici, igiene dell'ambiente, movimentazione manuale dei carichi, evacuazione, antincendio, ufficio e videoterminale, attività di cantiere) e 14 schede in relazione alle quali gli allievi riportano le proprie osservazioni e attraverso cui il formatore valuta il grado di apprendimento.
Le immagini, volutamente prive di commenti, con i rumori originali di sottofondo ed evidenziate da frequenti "fermo immagine", si riferiscono a situazioni lavorative create ed arte per simulare condizioni di rischio sul luogo di lavoro. L'analisi critica che si vuole provocare emerge spontaneamente e costituisce, oltre che lo spunto per elaborare miglioramenti possibili, anche un esercizio a cui abituarsi e da realizzare nella propria realtà di lavoro.
I suggerimenti per lo svolgimento della lezione sono riportati all'interno della "Guida per il docente" abbinata al video.

Come vede il futuro?
Parliamo seriamente dei problemi, senza creare allarmismi, trovando soluzioni valide, interpretando i veri contenuti delle direttive. Soprattutto facciamo crescere gli standard della sicurezza con piani continui e costanti, anche se a causa dell'attuale situazione economica i processi saranno inevitabilmente lenti e prolungati nel tempo.
Il risultato sarà sicuramente quello di migliorare la qualità del lavoro e della vita sul posto di lavoro.

DIETRO LE QUINTE...

Qual è la sua più grande soddisfazione in ambito
lavorativo?

Quella di dire sempre quello che penso, cosa che in questo tipo di attività non è sempre molto apprezzata.

Al di là del suo intenso lavoro a cosa si dedica con piacere?
Rispondo con un sorriso, perché i momenti liberi sono sempre più difficili da conquistare. Ci sono tuttavia due passioni che coltivo da tanto tempo: la prima è la pesca alla trota nei torrenti di montagna e nasce dalle mie origini valdostane. L'altra è la passione per l'automobilismo, il mondo delle corse e del rally in particolare. Per una decina di anni ho svolto il ruolo di commissario sportivo nel mondo rallistico, poi ho smesso perché mi portava via delle notti complete e di giorno non c'era più il tempo di dormire.

OICCE Times è una rivista diffusa nel mondo enologico, vuole dirci quali sono i vini che preferisce?
Innanzitutto il vero Grignolino perché è un vino veramente tipico, particolare, con una personalità molto pronunciata, poi il Barbera barricato ed anche il Freisa giovane.