UNA INTERVISTA A...

CAVAGNINO&GATTI:
alta tecnologia delle etichettatrici

La CAVAGNINO&GATTI, sinonimo di alta tecnologia delle etichettatrici, è una ditta che è vicina a celebrare i primi cinquant'anni della sua storia.
Fu fondata a Canelli nel 1955 da Pietro Cavagnino, di Santo Stefano Belbo e da Antonio Gatti, di Canelli. Inizialmente l'attività era rivolta a fornire nastri trasportatori, piccole automazioni, gabbiettatrici, tappatori manuali, a fianco di attività di manutenzione meccanica alle industrie vinicole locali. Nel 1958 la ditta cominciò a specializzarsi nel settore di produzione per cui è diventata famosa. Dalla piccola officina nel centro di Canelli, l'azienda si è trasferita in spazi sempre più ampi, fino ad occupare circa 8000 metri quadri coperti. I dipendenti che agli esordi si contavano sulle dita di una mano, sono diventati sessantacinque.
Oggi la CAVAGNINO&GATTI è divenuta una delle ditte storiche dell'enomeccanica canellese. Le sue etichettatrici sono ben note ed apprezzate a livello internazionale.
L'attuale presidente della società è il fondatore, Pietro Cavagnino, affiancato dai figli Mario e Bruno.
La CAVAGNINO&GATTI è uno dei soci fondatori di OICCE.
Per ripercorrere le tappe seguite dall'evoluzione dell'azienda, OICCE Times ha incontrato Mario Cavagnino, amministratore delegato dell'azienda ed incaricato della parte commerciale ed amministrativa. Bruno Cavagnino si occupa invece del settore tecnico e di sviluppo.
Quando è stata realizzata la prima etichettatrice con il marchio Cavagnino&Gatti?
La specializzazione della nostra azienda è venuta qualche anno dopo la fondazione della società. Mio padre aveva accompagnato a Parigi, ad una mostra di macchine per l'enologia, il produttore vinicolo canellese Luigino Bosca. Da lì era tornato con nuove idee e progetti per il futuro.
Si arrivò così alla prima macchina etichettatrice semiautomatica che fu realizzata nel 1958. L'etichettatrice che decretò il successo della nostra giovane azienda fu però la CG 61/D, che si produsse nel 1961. Era una macchina completamente automatica, che produceva 2000 bottiglie all'ora. Essendo molto avanzato ed affidabile, questo modello venne prodotto per trent'anni consecutivi e segnò anche l'inizio dell'attività di esportazione. Fu questa macchina a determinare una svolta per l'azienda.

Quali altre macchine segnarono la storia della vostra azienda?
Nel 1964 venne sviluppata la CG 64, una macchina combinata, automatica. Serviva per le bottiglie di spumante e faceva il capsulaggio e il confezionamento della bottiglia con il collarone e l'etichetta. Ebbe un notevole successo fra le ditte spumantiere. Sono venute poi diverse altre macchine. Fu particolarmente importante la CG 70 perché fu la prima a lavorare sul frontale e sul retro della bottiglia ed era quindi in grado di applicare anche la retroetichetta.
Altro anno fondamentale fu il 1972, quando fu realizzata la CG 72. Era la prima macchina rotativa, la capostipite delle macchine moderne che funzionano con movimenti continui. Le precedenti lavoravano con movimenti intermittenti e gli incollaggi delle etichette erano solo parziali, a strisce. La CG72 incollava totalmente le etichette, in funzionamento continuo. Questo determinò anche un salto di produzione, che arrivò a 6000 pezzi all'ora.
Pochi anni dopo, nel 1978 si segnò un altro determinante traguardo: fu costruita la prima macchina rotativa a magazzino fisso. In precedenza le rotative avevano il magazzino oscillante, con il limite di non poter essere caricate durante la lavorazione. Questo nuovo modello non aveva più bisogno di fermate perché consentiva una lunga autonomia sui sistemi di incollaggio e le etichette potevano essere caricate con la macchina in funzione. La realizzazione della CG 78 nasceva da nuove esigenze di mercato. Mentre in precedenza 5000-6000 pezzi/ora soddisfacevano tutti, si passava ormai a richieste di 9000-10000 pezzi all'ora. Era necessario applicare un sistema pratico che consentisse di lavorare senza fermare la macchina.
La nostra seconda generazione di macchine a magazzino fisso è apparsa nel 1982 e nel 1984 siamo giunti alla terza generazione, che è quella attuale. Si arriva oggi fino a 30000-33000 pezzi ora per l'etichettatura di vari prodotti alimentari e fino a 25000 pezzi per quanto riguarda le bottiglie da vino o liquori.

Quale influenza ha avuto nella vostra produzione l'affermazione delle etichette autoadesive?
La prima richiesta ci venne dal mercato australiano a metà degli anni 1980. Da allora abbiamo iniziato la produzione di macchine combinate per l'applicazione di etichette autoadesive e a colla. La produzione più consistente di queste macchine si registrò nei primi anni 1990. Negli ultimi tre o quattro anni le macchine per etichette autoadesive o combinate rappresentano più della metà delle macchine che produciamo.

Su quali mercati siete presenti?
Il 60% della nostra produzione è destinato all'esportazione. Oltre alla diffusione in Italia, siamo presenti in tutta Europa, ma anche negli Stati Uniti, in Messico, Cile, Brasile, Sud Africa, Russia, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Cina, Israele. Le nostre etichettatrici attualmente in opera sono circa seimila.

Quali sono le caratteristiche dei vostri clienti?
La nostra è una clientela eterogenea. Andiamo dal barolista con piccole produzioni annue, fino alle aziende che producono altissimi volumi. Serviamo clienti da 50000 bottiglie all'anno, ma anche le categorie che ne producono 70 milioni. Si va incontro ad ogni richiesta con specifiche risposte, tanto che è molto difficile trovare due etichettatrici perfettamente uguali, ogni macchina è fatta su misura.

Come viene impostata l'assistenza ai clienti?
Abbiamo forme di assistenza diretta e indiretta. In Italia ce ne incarichiamo direttamente, mentre all'estero generalmente ci appoggiamo ai nostri distributori con i quali lavoriamo da decenni. Questi hanno un personale tecnico che conosce bene le nostre macchine. Quando escono nuovi modelli o si apportano cambiamenti a quelli esistenti, organizziamo qui in azienda degli stage per i tecnici di tutto il mondo.

Quali sono i programmi di sviluppo per il futuro?
Il settore in cui stiamo investendo di più nello sviluppo è quello delle autoadesive, perché la richiesta del mercato sta continuamente aumentando. Stiamo cercando anche di aumentare la produttività delle macchine per l'applicazione di etichette autoadesive. Mentre inizialmente le dieci-dodicimila bottiglie/ora potevano rappresentare un ottimo rendimento, adesso vediamo che le richieste diventano superiori. Attualmente siamo in grado di fornire macchine per 24-25000 bottiglie/ora, anche in autoadesivo.

DIETRO LE QUINTE...

Quali sono i suoi hobby?
Il mare e tutto quello che gli gira intorno, come il nuoto e la pesca. Se non posso andare al mare mi piace soprattutto fare jogging, ascoltare buona musica e andare al cinema.

Quali sono le sue preferenze in merito ai vini?
In estate preferisco piuttosto i vini bianchi. Mi piacciono molto i vini altoatesini come Müller-Thurgau e Gewürztraminer. D'inverno sono più per i rossi. Sono appassionato di Barbera, in tutte le sue forme. Naturalmente amo anche i grandi vini albesi Barolo e Barbaresco. Tra i vini internazionali ho una predilezione per il Cabernet-Sauvignon.