EDITORIALE
di Giusi Mainardi

Le cose veramente buone sono utili in ogni tempo

Il titolo dell'editoriale riprende una frase di Arnaldo Strucchi, uno dei più celebri tecnici e appassionati del vino che fra il 1800 e il 1900 fu protagonista della storia enologica piemontese.
Questa considerazione era rivolta all'opera di Paolo Francesco Staglieno, generale-enologo, autore nel 1835 del libro "Istruzione intorno al miglior modo di fare e conservare i vini in Piemonte".
OICCE è partecipe della medesima filosofia ed ha scelto questo lavoro ottocentesco per aprire la Collana Editoriale dedicata alla storia dell'enologia e alla cultura tradizionale vitivinicola. Nel lavoro di Staglieno si può vedere in modo diretto un momento fondamentale per il vino piemontese. Qui si possono seguire gli elementi tecnici e i concetti commerciali che segnarono il passaggio da una produzione di vini destinati all'autoconsumo, verso la creazione di una enologia moderna rivolta alla qualità e all'affermazione sul mercato internazionale.
Con la stampa di quest'opera si apre la Collana "Fonti per la storia dell'Enologia", realizzata grazie al Fondo OICCE per la ricerca vitivinicola in collaborazione con le Edizioni dell'Orso.
L'obbiettivo di questa collana è la divulgazione di lavori originali, apportatori di un contributo di rilievo alla cultura vitivinicola, in special modo italiana.
La selezione di opere importanti e significative spazierà attraverso diverse epoche storiche e andrà a cogliere quelle osservazioni, quelle scoperte, quelle proposte, quelle convinzioni che possono offrire nuovi spunti di riflessione e illuminare i tratti di un cammino che, una volta usciti dalla penombra, ci rivelano scorci sorprendenti.
Due storiche e prestigiose istituzioni quali l'Accademia di Agricoltura di Torino e l'Accademia Italiana della Vite e del Vino, contribuiranno all'individuazione delle opere maggiormente significative ed idonee agli obbiettivi della Collana.
Questa prima pubblicazione apre le pagine sul 1800, quando, rendendosi conto delle grandi potenzialità insite nella realtà vitivinicola piemontese, si mostrava più forte il desiderio di essere competitivi, di allargare gli orizzonti, di trovare ed adottare nuove tecniche per migliorare la qualità dei vini. Fu un secolo importante per l'enologia piemontese ed italiana.
Uno degli artefici di quell'epoca fu il Generale Paolo Francesco Staglieno.
Nel 1835 Staglieno scrisse il libro che ora riproponiamo. L'opera, intitolata "Istruzione intorno al miglior modo di fare e conservare i vini in Piemonte", ebbe un grande successo.
Il progetto dell'Autore, dichiarato nella prefazione del libro, era quello di rendere i vini piemontesi competitivi sul mercato internazionale.
Fino ad ora erano ancora poco conosciuti la figura e il ruolo che Staglieno ebbe nella storia dell'enologia. Molte delle sue proposte continuano ad essere valide ed hanno un carattere di grande attualità. La ristampa del suo testo principale, insieme ad altri suoi scritti economici ed agronomici si propone di riportare all'attenzione dei lettori il lavoro di un instancabile e convinto assertore della qualità del vino.

La ripresa e la riproposta di "cose buone del passato" è solo uno dei filoni di attività dell' OICCE, che è un'associazione fortemente attiva nel presente dell'Enologia italiana.
Un aspetto degli interessi di OICCE per l'innovazione si esprime anche in questo numero di OICCE Times. Qui si presentano infatti i risultati dei lavori di sperimentazione condotti nell'ambito del progetto "I Fasti del Grignolino". OICCE è stata capofila di questo progetto partito nel 2000. Nuove metodologie di vinificazione sono state condotte in parallelo con vinificazioni tradizionali. Prove enzimatiche, applicazione della macerazione prefermentativa a freddo, microossigenazione, effetti della maturazione in barrique sono alcune delle principali metodogie applicate per verificare la possibilità di esprimere le migliori caratteristiche di questo vitigno e vino piemontese. I vini ottenuti sono stati sottoposti ad analisi sensoriali condotte fra esperti e anche fra comuni consumatori.
Dai loro giudizi è stato possibile trarre utilissime indicazioni per valutare la gradevolezza del prodotto finale ottenuto con i diversi metodi di vinificazione.
Dopo la pubblicazione di questo lavoro concentrato sul Piemonte, i prossimi numeri della rivista vedranno la pubblicazione delle relazioni sull'ampio tema dell'etichettatura, trattato nel nostro convegno di marzo. Poi sarà la volta delle più innovative tecnologie enologiche sperimentate da esperti internazionali. All'innovazione dei più diversi aspetti della vinificazione è infatti tutto dedicato il convegno OICCE di Castellina in Chianti.
Passato, presente e futuro non sono poi realtà così distanti.