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di Giusi Mainardi |
Seguo un sentiero su per le Alpi Cozie. La meta è una
piccola sella innevata sul confine con la Francia. Sotto il cielo
di un azzurro purissimo, tra castagni, carpini, pini, tra mille
splendidi fiori, non c'è nemmeno la più piccola
vite. Eppure, non perdendo nulla di tutto quello che mi sta intorno,
calibrando il passo secondo il pendio, è proprio al nostro
lavoro nel mondo del vino che mi viene da pensare. Desidero condividere
con voi questi brevi pensieri estivi, anche perché ci riguardano
tutti.
Abbiamo fatto davvero tante cose insieme in questa prima parte
dell'anno! OICCE Times ha moltissimi interventi interessanti da
pubblicare nei prossimi numeri.
Ripenso alle nostre iniziative mentre lo sguardo segue i molti
sentieri delle pendici intorno; tutti portano ad un obbiettivo.
Qualcuno è più facile, altri sono più difficili,
alcuni a volte sembrano inarrivabili, ma alla fine si scopre che
non sono inaccessibili, se ci si mette di buona voglia e magari
in cordata, insieme.
Sono davvero tante le vette da toccare prima di poter produrre e vendere una buona bottiglia di vino. Sono tante le vette perché sono molteplici le competenze richieste a chi opera nel settore enologico. Solo gli aspetti tecnologici della vinificazione, che sono in continua evoluzione, fanno pensare ad una grande catena e valgono almeno come tutte le Alpi. Ma non è tutto: ci sono poi le regole per la gestione della cantina, le norme legali, le conoscenze del mercato, le esigenze legate all'immagine, per dire solo delle cose principali.
Che tema ampio è già soltanto quello dell'etichetta!
Eravamo in tanti al convegno OICCE su questo argomento. È
difficile che chi è fuori dal nostro settore possa immaginare
quanto sia impegnativo quel piccolo foglietto attaccato alla bottiglia.
Bisogna prima di tutto che sia conforme alla sua funzione legale,
ma non minore è il suo ruolo di stabilire un contatto positivo
con il consumatore, deve essere attraente, deve soddisfare il
produttore per l'immagine che trasmette del suo vino e della sua
azienda. Stabilito questo si deve ancora scegliere il tipo di
carta su cui stampare, il tipo di colla più adatto, passare
magari all'autoadesiva, individuare la macchina etichettatrice
corrispondente alle esigenze
Delle etichettatrici e delle altre macchine che compongono la
linea di imbottigliamento abbiamo discusso insieme nei convegni
di maggio. Nel dibattito è emersa non solo la necessità
di uno scambio approfondito di informazioni tra il costruttore
di macchine enologiche ed il cliente, ma anche l'opportunità
di un dialogo interno fra gli enomeccanici.
Un dialogo molto importante è stato pure quello di Castellina
in Chianti, quando da tutta Italia ci si è incontrati al
convegno sulle tecnologie innovative in enologia. La tecnologia
enologica è veramente essenziale ed è in continua
evoluzione (e sta facendo passi da gigante).
Per questo sono stati organizzati i corsi tecnici, l'incontro
sull'impiego degli enzimi, il convegno con tutte le novità
sulla tappatura.
Il discorso sul vino non può prescindere dal confronto
con importanti interlocutori; è rimasto memorabile per
i chiarimenti che ha portato l'incontro che OICCE ha organizzato
fra i produttori di vino ed i vertici dell'amministrazione doganale.
Il vino è fatto anche di storia e di un passato da interpretare
e da custodire. Per la sua importanza sui risvolti attuali, abbiamo
analizzato insieme la realtà enologica dell'Ottocento piemontese.
Ad un passato più recente e di grande portata ci siamo
richiamati ricordando, con il Centro di Documentazione di Ricaldone,
l'opera del prof. Italo Eynard, insigne protagonista della viticoltura
italiana.
Importanti novità si preparano per l'immediato futuro. OICCE Times aprirà l'autunno "col botto". Pubblicheremo infatti due speciali dedicati all'acciaio e all'informatica. Sul dossier internazionale saranno presentate le più attuali opportunità dell'acciaio in enologia. L'altro speciale parlerà delle mille risposte che l'informatica può dare alle più diverse esigenze di una cantina. Con questi numeri andremo al SIMEI di Milano e ad INTERVITIS di Stoccarda. Saremo presenti anche nei principali paesi europei a vocazione vinicola.
Nelle ultime svolte del sentiero suona una voce allegra: "Ma
non si arriva mai?" Si arriva, si arriva.
Ma si sa, arrivando in alto, l'orizzonte si fa sempre più
ampio