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di Anna Schneider |
Non di solo pane vive l'uomo!
Non per la sola uva si può allevare una vite. In alcune
situazioni, infatti, una pianta di vite può avere funzioni
e significati che si aggiungono a quello meramente alimentare.
Nei giardini, nelle strutture a pergola, ad arco o a spalliera,
lungo muri, balconate, portici, scale, questo mediterraneo rampicante
assume finalità ornamentali ed estetiche con risultati
di gusto e armonia che spesso esaltano il valore architettonico
di una costruzione.
Branche, tralci e un rigoglioso mosaico di foglie non solo sono
prodighi di frutti, ma in grado di offrire ombra, riparo dal vento
o dagli sguardi indiscreti, rifugio per gli uccelli ed altri abitatori
dei giardini.
Nel caso di un edificio o di un giardino di particolare valenza
storica o architettonica, la vite che vi è ospitata si
carica d'ulteriori specifici valori culturali, estetici, biologici.
Viti delle dimore storiche: di per sé "monumenti"
viventi, da scoprire, conoscere, tutelare.
È proprio con questa intenzione che con Ivana Gribaudo,
la cui passione in fatto di giardini ha portato a quest'idea,
abbiamo cominciato a ricercare le viti delle dimore storiche iniziando
il nostro viaggio nel circondario di Torino e nella sua collina,
ricca di ville pluricentenarie che per il loro legame con l'enoica
coltura erano addirittura chiamate "Vigne".
Ci siamo presto rese conto che si trattava di un compito non solo
arduo, ma da svolgere con urgenza: molte viti "storiche"
sono recentemente scomparse o per morte naturale, o perché
trascurate (una vecchia pianta necessita d'attenzioni e cure particolari),
o in occasione di restauri "conservativi", per nulla
rispettosi dei vetusti rampicanti che rappresentano invece una
sorta di collegamento tra l'edificio e il giardino che lo circonda
e, nel caso delle viti, molto altro ancora.
Molte sono le notizie interessanti riguardo a queste viti: ovviamente
l'età (sempre ragguardevole) e la provenienza, chi le ha
impiantate e con quali finalità, di quale cultivar si tratta,
qual è lo sviluppo vegetativo e l'attuale stato di salute,
quale la produttività e l'epoca di maturazione, quale l'utilizzo
dell'uva, quale infine l'eventuale funzione estetica nella specifica
situazione.
Talvolta si tratta di recuperare il filo di una storia di famiglia,
di rievocare eventi significativi nella vita di una dimora, di
ricordarne gli abitanti più singolari, di rispolverare
vecchie fotografie, di riappropriarsi insomma di un patrimonio
storico e culturale non meno importante di quello biologico rappresentato
da una vecchissima vite.
Talvolta è il vitigno a destare interesse: o perché
tra i meno comuni in quel luogo, o perché adatto ad usi
particolari, o ancora perché, tra i più diffusi
un tempo, è oggi tra le uve "dimenticate", in
via d'abbandono e destinate a sicura scomparsa.
Il censimento, riconoscimento e tutela di queste viti particolari
potrebbe essere attuato con un apposito progetto sulla falsariga
di quanto avviene per gli alberi monumentali. Sempre che se ne
possano recuperare ancora un certo numero! Per questo è
benvenuta la collaborazione di quanti vogliano segnalarle, e ancor
più la sensibilità di quanti si adoperano per conservarle
e continuare a farle vivere, o raccolgono notizie e informazioni
al riguardo.
Le "viti monumentali" hanno tanto da raccontare: lasciamo
che "parlino" il più a lungo possibile, proteggendone
con ogni mezzo l'esistenza, e permettendoci così di scoprire
e apprezzare il valore di questo singolare patrimonio.