UNA INTERVISTA A...

AvestaPolarit
un colosso d'acciaio: dalle torri di Kuala Lumpur ai serbatoi enologici

In pochi anni, a partire dalla sua prima elaborazione nei primi decenni del 1900, l'inox è diventato un protagonista del nostro tempo.
L'Italia presenta il consumo pro-capite di acciaio inossidabile tra i più alti del mondo. Si tratta di una quantità in continuo aumento: se nel 1965 si utilizzavano meno di due chili di acciaio a testa, oggi si è passati ad un consumo di circa 22 chili pro-capite all'anno.
AvestaPolarit, controllata al 100% dal Gruppo finlandese Outokumpu, è uno dei tre più importanti produttori di acciaio inossidabile nel mondo.
Questo materiale, dai semplici utilizzi domestici a quelli tecnologicamente più avanzati, trova impiego in molteplici settori; dal mondo dei trasporti all'industria di processo, dall'architettura alla medicina.
L'inox è ben noto anche nel mondo del vino. Le sue applicazioni in questo settore risalgono a una cinquantina d'anni fa.
Da allora non tutto è rimasto uguale, la ricerca ha fatto passi avanti e proprio recentemente, nel 2001, AvestaPolarit, ha elaborato una nuova finitura dello stesso particolarmente indicata per le applicazioni nel settore enologico.
Per approfondire gli aspetti di questa proposta innovativa e per conoscere più da vicino le caratteristiche del Gruppo finlandese, OICCE Times ha incontrato il dottor Andrea Gatti, Amministratore Delegato di AvestaPolarit Italia.

Quando è nata Avesta Polarit e quali rapporti ha con la storia dell'acciaio?
C'è molta storia della metallurgia mondiale legata ad AvestaPolarit ed al gruppo Outokumpu.
Avesta è il nome di una cittadina svedese a Nord di Stoccolma. In questo luogo, agli inizi del 1900, una società privata finanziò le prime importanti ricerche sul processo di produzione dell'acciaio inox.
Contemporaneamente in Inghilterra, a Sheffield, il metallurgista Harry Brearley scoprì lo stesso tipo di leghe.
I filoni di ricerca e i conseguenti sviluppi nell'applicazione dei risultati ottenuti diedero origine a due società, rispettivamente Avesta e British Steel, che successivamente, nel 1992, ritroviamo unite sotto il nome di 'Avesta Sheffield'.
A distanza di alcune migliaia di chilometri più a Nord, in Finlandia, si giocava un altro momento importante per la metallurgia, legato in particolare al gruppo Outokumpu che, negli anni 1970, decise di avviare la produzione di acciaio inossidabile nel sito di Tornio fino ad allora dedicato all'estrazione e raffinazione del ferro-cromo, materia prima indispensabile per la produzione dello stesso.
Nel gennaio 2001 Outokumpu Steel e Avesta Sheffield hanno formato AvestaPolarit, attualmente controllata al 100% dal gruppo finlandese Outokumpu.

Quali sono le principali unità produttive di Avesta Polarit e quante persone vi lavorano?
I tre importanti poli produttivi si trovano a Tornio nel Nord della Finlandia, ad Avesta nel Sud della Svezia e a Sheffield nell'Inghilterra centrale. Vi sono poi molte unità di laminazione ed uffici commerciali in diverse nazioni. In totale il gruppo AvestaPolarit impiega oltre 9000 persone.

 

A quanto ammonta la vostra produzione di acciaio
inossidabile e a quali mercati si rivolge?

La produzione di Avesta Polarit sfiora i 2 milioni di tonnellate e si prevede di arrivare nel 2004 a 2,75 milioni di tonnellate. I principali mercati sono Europa, America e Asia.
Il consumo di acciaio inossidabile è un ottimo indicatore per misurare il grado di ricchezza e di sviluppo di un paese. In venti anni è cresciuto in maniera molto più veloce rispetto a qualsiasi altro metallo, dall'alluminio al rame e al ferro.

A quali settori d'impiego si rivolge Avesta Polarit?
L'acciaio inox ha il pregio di avere mille applicazioni ed è impiegato sia per beni di consumo che per beni di investimento.
Le torri di Kuala Lumpur sono rivestite di acciaio AvestaPolarit, così come del nostro acciaio inox sono costruiti cinquanta vagoni della metropolitana di Los Angeles e le cisterne di molte navi chimichiere/gasiere, con un utilizzo che può raggiungere le tremila tonnellate per nave. Oltre a queste applicazioni, troviamo l'acciaio in tantissimi altri settori quali ad esempio la dissalazione, il cartario ed il petrolchimico.

Qual è la nuova proposta di AvestaPolarit per il settore
del vino?

Si tratta di HyClean BA, un acciaio inossidabile sviluppato nel 2001 appositamente per il settore enologico. Da tempo l'acciaio inox viene scelto per costruire serbatoi di fermentazione e stoccaggio dei vini, ma HyClean BA (Bright Annealing) è innovativo perché presenta una finitura con una superficie molto liscia ed una rugosità bassa e controllata.
Quali vantaggi offre l'impiego di HyClean BA?
Studi di laboratorio e prove condotte in importanti cantine hanno dimostrato che HyClean BA è almeno otto volte più facile da pulire rispetto agli acciai inox con finiture tradizionali. Questo significa che il processo di lavaggio richiede un consumo di acqua di almeno otto volte inferiore; vanno poi considerati i minori tempi di fermo impianto legati alle operazioni di lavaggio, un migliore recupero di tartaro non contaminato da agenti chimici, un maggiore rispetto dell'ambiente, elevate condizioni di igiene, costante ed elevata qualità superficiale, eccellenti prestazioni e durevolezza dei serbatoi.Quanto costa HyClean BA rispetto agli altri acciai inossidabili normalmente usati per i serbatoi?
L'extra di prezzo che noi richiediamo per l'acciaio HyClean BA è indicativamente di cento euro a tonnellata rispetto a quello con la tradizionale finitura '2b'.
Si può calcolare immediatamente che il suo impiego incide davvero poco sul costo totale della materia prima impiegata per un serbatoio; inoltre è una spesa che si recupera immediatamente con i vantaggi offerti dall'uso di questo materiale.

DIETRO LE QUINTE...

Quali sono tre aggettivi che le vengono in mente pensando alla parola "acciaio"?
Riciclabile, perché la riciclabilità dell'acciaio inox è assoluta ed infatti può essere riciclato all'infinito. Igienico e durevole sono altri due aggettivi che descrivono perfettamente la caratteristica principale dell'inox: rimanere inalterato nel tempo.

Che rapporto ha con il vino e quali vini preferisce ?
Ho ricordi splendidi legati al vino.
Le mie origini affondano proprio nel cuore del vigneto piemontese. I miei nonni materni erano di Govone, nel Roero. I miei ricordi d'infanzia sono legati alle vendemmie di settembre, a tanta gente, amici, parenti, vicini tutti indaffarati nella raccolta dell'uva. Anche mio nonno curava come hobby una sua piccola vigna. Per fedeltà alle mie origini e ai miei bei ricordi, i vini che preferisco sono i rossi albesi.