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di Giusi Mainardi of our time |
Non ha ancora compiuto cent'anni ed è già diventato
un simbolo del progresso tecnologico del nostro tempo.
La storia dell'acciaio inossidabile l'ha visto crescere di importanza
in modo molto più veloce rispetto a qualsiasi altro metallo.
Tantissime sono le sue applicazioni. Igienico, pratico, durevole,
il lucente acciaio inossidabile trova impiego in molteplici settori,
dal mondo dei trasporti, all'industria di processo, all'architettura,
alla medicina. A partire dagli anni 1960 è entrato da vero
protagonista anche nell'Enologia. Si è trattato di una
svolta essenziale, di una tappa storica nell'evoluzione dei materiali
impiegati nel settore enologico.
I ricercatori metallurgisti europei l'hanno studiato, l'hanno
creato, l'hanno apprezzato, si sono battuti per attribuirsi la
paternità di questo figlio brillante dalle mille qualità.
Come ad ogni cosa che entra a fare parte del contesto sociale,
bisognava anche dargli un nome. Per raggiungere questo scopo potevano
essere tante le linee da seguire. Nelle diverse lingue europee
si scelse di designarlo partendo da una sua caratteristica, la
più evidente, la più essenziale: non arrugginire.
Questa caratteristica fu interpretata linguisticamente in modi
diversi. La nuova lega in Tedesco si chiamò "rostfrei
Stahl". "Rostfritt", fu definita in Svedese. Harry
Brearley, metallurgista del Brown-Firth Research Laboratory di
Sheffield, in Inghilterra, cominciò col chiamarla "rustless
steel", acciaio senza ruggine. Un paio di anni dopo, fu un
produttore inglese di coltelli ad impiegare un nome meno "rugginoso"
e più evocativo. Al posto di "rustless steel",
la nuova proposta per il nome di questo materiale fu "stainless
steel".
Si intendeva così designare questo acciaio "senza
macchia". È sicuramente un bel nome. Stainless steel,
oltre al suo diretto significato, per il modo stesso in cui suona,
evoca qualcosa di duro e di scintillante.
Negli anni 1920, noi Italiani chiamammo "inossidabile"
il nuovo materiale, e questa fu una scelta condivisa dal Francese
"inoxydable" e dallo Spagnolo "inoxidable".
In verità questo tipo di acciaio si dovrebbe chiamare "ossidabilissimo",
in funzione del meccanismo di protezione contro la corrosione,
ma l'aggettivo inossidabile fu inteso come "non corrodibile"
ed entrò ampiamente in uso.
Le caratteristiche del nuovo materiale hanno colpito profondamente
il nostro immaginario.
Per tale ragione abbiamo preso questo aggettivo che appartiene
alla terminologia metallurgica e l'abbiamo trasferito nel nostro
linguaggio quotidiano. "Inossidabile" è così
entrato nei nostri modi di dire per indicare qualcosa o qualcuno
che conserva inalterate nel tempo le proprie valenze, le proprie
qualità o le proprie convinzioni, come: una logica inossidabile,
un mito inossidabile, una coppia inossidabile, una amicizia inossidabile,
un cantante inossidabile, un allenatore inossidabile. Del resto
anche l'acciaio è da tempo assunto come simbolo di forza,
di durezza, di tenacia, di inattaccabilità: "Nervi
d'acciaio, sguardo d'acciaio, polso d'acciaio" sono alcuni
degli impieghi simbolici che incontriamo comunemente. Queste forme
possono entrare nel linguaggio soltanto in riferimento ad elementi
ben consolidati.
Da tale punto di vista, la lingua rappresenta un diretto testimone
di come l'acciaio inossidabile sia diventato protagonista del
nostro tempo, tanto da entrare non solo fra i materiali d'avanguardia,
ma da essere ampiamente accolto anche nel linguaggio figurato.
Questo significa in modo chiaro che l'inossidabile si è
profondamente inserito fra gli elementi della nostra cultura e
della nostra civiltà.
Even if it is not one hundred years old yet, it has become
a symbol of the technological progress of our time.
The history of stainless steel clearly demonstrates that, since
it has so many applications, its importance has grown much more
rapidly than any other metal. Hygienic, practical, and long lasting
stainless steel is so versatile that it is used in numerous applications
: from the world of transport to the processing industry, from
architecture to medicine.
In the 60s it emerged as a protagonist into the world of enology.
It was an essential change, a historical step in the evolution
of the materials used in all wine making processes.
It was studied, created and appreciated by European metallurgists
who struggled to get the paternity of this smart son, who offered
so many qualities.
As stainless became more familiar, it was necessary to name it.
Different criteria were followed in the various European languages
, but the noun to describe it, makes reference to its most evident
and essential feature: to be rustless. In the use of language
this feature was interpreted in various ways.
In German the new alloy was named "rostfreier Stahl".
"Rostfritt" in Swedish. Harry Brearley, a metallurgist
of the Brown-Firth Research Laboratory in Sheffield, England,
started calling it "rustless steel", i.e. steel without
rust. A couple of years later, an English cutlery producer started
using a less "rusty" and more evocative name.
Instead of "rustless steel" the new name proposed for this material was "stainless steel". In this way they wanted to underline the fact that this steel is flawless, i.e. stainless, no doubt a good name. Besides, the sound of "stainless steel" recalls something hard and bright.
In the 20s Italians called this material "inossidabile"
and this choice was shared for the French "inoxydable"
and the Spanish "inoxidable". Steel of this type should
really have been called "very easy to oxidize" since
oxidation is just the mechanism protecting it from corrosion,
yet the adjective "inossidabile" was intended as "corrosion
proof" and was accepted in use.
The features of this new material deeply impressed our imagination.
In this way the use of the adjective "stainless", which
derives from metallurgy, was transferred in our everyday language.
"Stainless" is used to indicate somebody or something
able to maintain untouched its peculiar qualities, values and
ideas, becoming a synonym for resistant, unforgettable, indestructible,
evergreen, etc.
In addition steel has become a symbol of strength,and resistance,
and in a figurative sense in phrases we commonly use such as "nerves
of steel, steely eyes", etc.
The fact that all these idioms have become a part of our everyday
language is the evidence of how deep these concepts related to
steel have entered our everyday life and imagination.
From this point of view the use of the language testifies how
stainless steel has become a protagonist of our time: not only
as a state of the art material but also a metaphorical reference
in our language."Stainless" has become one of the elements
of our culture and our civilization.