|
|
di Moreno Soster |
In origine erano il legno e la terracotta a contenere il frutto
della vite e del lavoro dell'uomo.
Così sarebbe stato per secoli in cui i vini erano forti,
con sapori e odori che non erano solamente quelli dell'uva ma
anche quelli delle mani e della cantina. Un vino che da semplice
bevanda andava ad assumere un'immagine simbolica ricca di significati
profondi per le convenzioni sociali e la religiosità del
tempo.
Questa visione del vino sarebbe durata a lungo, anche se la terracotta
avrebbe lasciato progressivamente sempre più spazio al
legno.
Solamente nel secolo scorso si passa al cemento ed alle fibre
artificiali che danno il segno visivo e tattile di un cambiamento
dell'enologia che esce definitivamente dalla fase più tradizionalmente
empirica per avviarsi su percorsi produttivi scientificamente
e tecnologicamente più precisi. In quel periodo si cercava
di coniugare, anche nella scelta dei materiali, la ricerca di
una migliore funzionalità dei recipienti e dei vasi vinari,
soprattutto in termini di minore porosità e di migliore
pulizia delle superfici di contatto, con l'economicità
dell'investimento. Il vino era ancora pensato come un alimento
economico, da produrre in grandi quantità e, purtroppo,
il cui consumo era spesso inteso ancora come segno deteriore di
un disagio sociale o personale.
Infine è giunta l'era dell'acciaio inossidabile: superfici
perfettamente lisce e lucide, volumi modulari, rubinetterie e
raccordi di precisione. Ancora una volta la visione della cantina
muta e diviene allegoria del cambiamento enologico in atto. La
tecnica diviene altamente raffinata: si assiste ad una meticolosa
preparazione dell'uva che è monitorata per i principali
parametri chimici fin dalle ultime fasi di maturazione in vigneto,
le attenzioni al trasporto e alla suddivisione in partite omogenee,
la spremitura delicata, il controllo puntuale delle ossidazioni,
l'impiego di lieviti selezionati anche autoctoni, il délestage
e il bâtonnage, gli affinamenti preziosi, l'imbottigliamento
in atmosfera controllata, la visione artificiale nei controlli
in linea, l'accurata preparazione della bottiglia. Sono alcune
delle tessere di un mosaico che ci mostra sempre più nitidamente
come l'immagine del vino sia profondamente cambiata. Oggi il vino
perde sempre più il suo significato di bevanda di uso alimentare
quotidiano per assumere quella di bene portatore di valori della
cultura locale e della raffinatezza edonistica, con evidenti propensioni
allo status symbol.
Se vogliamo è un ritorno al vino prezioso delle corti,
da centellinare in occasione di appuntamenti importanti e conviviali,
da offrire in onore dell'ospite.
Un prodotto tecnicamente molto evoluto, buono nella sua infinita
varietà di bouquet e di corpi, che spunta prezzi ben superiori
al passato, ma che ha saputo modularsi in una gamma articolata
di tipologie e referenze che incontrano un ampio ventaglio di
consumatori.
Oggi il vino è complesso perché porta con sé
il bagaglio naturale e culturale della viticoltura e del territorio
di origine su cui si è sviluppata una tecnologia puntuale
che ne ha colto ed amplificato le peculiarità organolettiche.
Un'evoluzione concettuale che è frutto anche della mondializzazione
della viticoltura che dalle tradizionali zone europee si è
sviluppata, soprattutto negli ultimi decenni, in altri continenti.
E proprio queste nuove viticolture hanno dato forte impulso al
recente progresso della tecnologia enologica e al modo di proporre
il vino al consumatore moderno.
L'Era dell'Acciaio Inossidabile è l'era del vino mondiale
che racchiude in sé il fascino delle origini e si esprime
quale prodotto di elevata tecnologia, con alto valore aggiunto,
denso di riferimenti simbolici e culturali. Un vino che è
in grado di adattarsi sempre meglio alle molteplici attese di
un'ampia platea di consumatori.
In the beginning the fruit of the vineyard and man's labour
were contained in wood or terracotta.
This continued for centuries; wines were strong with tastes and
flavours reminiscent not only of the grapes but also of the hands
and the cellar. From such a simple drink wine has acquired a symbolic
image rich in deep meanings for both the social conventions and
the religiousness of the time.
The idea of wine was that it should last for a long time and so
terracotta gave way more and more to wooden containers.
The use of cement and artificial fibres started only in the
last century; they are the visual and tactile sign of the passage
from traditional and empiric enology to scientifically and technologically
controlled production processes. During that time, experts linked
the search for improved functionality of containers and wine tanks
with the return on the investment required. This lead to the choice
of materials which demonstrated lower porosity and easier cleaning
of the surfaces in contact with the wine.
In those times wine was perceived as an economical product to
be processed in big quantities and as a "refuge" product.Then
the Stainless Steel Age came: perfectly polished and shining surfaces,
modular volumes, precision joints and tabs. Once more the image
of the cellar changed and became an allegory of the enological
evolution under way.
The technique became very sophisticated: careful preparation of
the grapes, checks of their main chemical parameters from the
first phases of ripening in the vineyard; the caution with which
grapes are transported and subdivided in homogeneous lots, soft
pressing, the punctual control of oxidation, the use of selected
yeasts, even autochthonous, the délestage and the bâtonnage,
the refinement in valuable barrels, the computerized visual controls
of the line, the accurate packaging of the bottles; all pieces
of a puzzle showing more and more precisely how the image of wine
has deeply changed.
Nowadays wine has lost its identity as a common drink to accompany
everyday food. Instead it has acquired the image of a product
bearing the values of local culture and hedonistic refinement
with the trend of becoming a status symbol.
We can say it is a sort of revival of the precious wine of the
courts to enjoy on occasion of important meetings and dinners,
to offer in honour of the guest.
A technologically sophisticated product, excellent in its wonderful
variety of flavours and structures and sold at much higher prices
than in the past, yet in the marketplace in a range of types and
varieties that meets the needs of a wide range of consumers.
Nowadays, wine is a complex product since it bears the cultural
and natural characteristics of viticulture and the organoleptic
peculiarities, which are enhanced by precision technology.
This change of perspective is also the result of the globalization
of viticulture, which in the last few decades has expanded from
its traditional shrine in Europe to other continents. As a matter
of fact, just the creation of new wine-growing areas spurred the
enological technology to innovate and changed the way of proposing
wine to modern consumers.
The Stainless Steel Age is the age of global wine, a product gathering
both the charm of its origins and high technology, with the added
value of symbolic and cultural references and the ability to meet
the expectations of a wide consumer market.