BIBLIOTECA OICCE

 

Enoteche Regionali in Piemonte
LE RESIDENZE DEL VINO
Testi di Giusi Mainardi
Fotografie di Pino Dell’Aquila
Regione Piemonte Assessorato Agricoltura, Torino, 2003, pp. 134
agricoltura@regione.piemonte.it

Questo volume, molto curato nella grafica, nelle immagini e nei testi, vuole mettere in risalto la storia, la maestosità, le bellezze architettoniche dei castelli e delle dimore storiche dove hanno sede ed operano le Enoteche Regionali piemontesi.
Autrice dei testi è Giusi Mainardi, giornalista che si dedica allo studio degli aspetti storico-culturali del vino.
Le immagini sono state realizzate dall’architetto Pino Dell’Aquila specializzato nel settore della comunicazione dell’architettura, dell’arte e del design.
Le Enoteche Regionali si configurano come preziosi elementi dei territori vinicoli piemontesi. Svolgono una intensa attività di promozione e valorizzazione dei vini e sono meta di un numero sempre crescente di visitatori. Come sostengono nella prefazione Enzo Ghigo, Presidente della Regione Piemonte, ed Ugo Cavallera, Assessore Agricoltura, Ambiente e Qualità, questo libro ci invoglierà a visitare questi luoghi piemontesi del vino che trovano un habitat ideale nelle evocative Langhe, nell’affascinanate Roero, nell’ampio e dolce Monferrato, nel sistema collinare prealpino dell’Alto Piemonte, da Torino a Novara.
Le residenze del vino sono state raccontate nei loro caratteri storici e architettonici e soprattutto nel loro ruolo di punto di riferimento di territori dove la vocazione vinicola è parte integrante della storia locale. Si percorre così il particolare contesto vitivinicolo che sta intorno ad una enoteca, con tante informazioni e curiosità su vitigni, vini, tradizioni, persone che hanno dato vita al mondo del vino piemontese.


Paolo Morganti,
Sandro Sangiorgi
L’AMARONE DELLA VALPOLICELLA
Morganti Editori, Sona (VR), 2003
pp. 285, euro 25
morgantieditori@morgantieditori.it

Gli autori sono Paolo Morganti, appassionato d’arte locale e di storia del cibo e Sandro Sangiorgi, professionista molto attivo e stimato nel settore della critica enologica internazionale.
Insieme hanno delineato la storia e l’evoluzione delle terre ad Ovest di Verona, raccontando le bellezze territoriali ed artistiche della Valpolicella e tutto ciò che fa da contorno ad un grande vino qual è l’Amarone. È questo evidentemente il protagonista dell’opera.
Si descrivono i vitigni che concorrono alla sua produzione, principalmente Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara.
Si passa poi fra le pergole tipiche della Valpolicella e le marògne, i muretti a secco che delineano i contorni dei vigneti.
Si entra quindi nel fruttaio dove le uve vengono tenute ad appassire sulle tradizionali arèle o sui moderni “Plateaux”.
Sono quindi descritti con le rispettive caratteristiche organolettiche, i vari tipi di Amarone, legati alle diverse zone di produzione. Più di cento pagine sono dedicate alla presentazione di 67 aziende produttrici di Amarone.
Segue una golosa descrizione di prodotti tradizionali della Valpolicella e di alcune ricette che hanno come ingrediente l’Amarone. Sono anche indicati alcuni ristoranti dove questo vino può essere accompagnato ai piatti tipici locali.
L’Amarone, sebbene si configuri come prodotto di punta, non è l’unico vino di questa zona, così il libro dedica un capitolo anche al Valpolicella, al Recioto ed al passito bianco. Il volume è pubblicato anche in Inglese e in Tedesco.


AAVV
AGRITURISMO & MARKETING
Agra Editrice, Roma, 2003
pp. 194, euro 25
info@agraeditrice.com

Le aziende agrituristiche in Italia sono circa 12.000.
Si tratta di un fenomeno interessante che mostra ulteriori potenzialità di crescita.
Questo libro presenta una analisi delle tendenze del mercato dell’agriturismo italiano attraverso un percorso che tocca la normativa, le politiche di sostegno, le strategie di promozione e comunicazione.
Si trovano qui pubblicati i risultati di una indagine campionaria volta ad approfondire la conoscenza ed il profilo del settore agrituristico italiano. L’inchiesta è stata curata dall’Azienda Romana Mercati (ARM) azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, da Anagritur, e dall’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA).
Gli autori sono Antonio Barone esperto di politiche del turismo e marketing del territorio, Giorgio Lo Surdo direttore nazionale di Agriturist, Raffaella Di Napoli ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria. Hanno collaborato alla ricarca Carlo Hausmann direttore dell’ARM e Cristina Ugolini (ARM).
Il libro si rivolge agli operatori agrituristici, tour operator, associazioni agrituristiche, responsabili di enti preposti allo sviluppo dell’agriturismo, studiosi di marketing turistico.


PIEMONTE
Anteprima Vendemmia
2003
Il controllo della
maturazione dell’uva
Regione Piemonte,
Vignaioli Piemiontesi
Castagnito, 2003, pp. 93
info@vignaioli.it

Come avviene ormai da diversi anni, nel mese di novembre, nell’ambito di un importante incontro degli operatori vitivinicoli e delle istituzioni regionali, viene ufficialmente presentata questa pubblicazione curata dalla Vignaioli Piemontesi. Nell’introduzione, Giulio Porzio (Presidente VI.PI.) dice dell’influenza che un eccezionale periodo di caldo ha avuto sulla viticoltura piemontese e sulle tecniche di cantina adottate e adottabili in questo frangente. Siccome il riscaldamento del clima è un dato di fatto, la viticoltura dovrà misurarsi con questo, magari mutuando alcuni accorgimenti dai paesi caldi. Altri elementi di riflessione proposti da Porzio per il futuro sono i vantaggi che potrebbe portare la vendemmia a macchina, l’utilità di una irrigazione di soccorso, la gestione oculata degli interventi in verde.
Nell’annata 2003 le caratteristiche generali si configurano in quattro punti: precocità nelle fasi di maturazione delle uve, acidità fissa molto bassa, rallentamento della fase vegetativa già a partire dai primi giorni di luglio, quantità di uva scarsa, sia per le ridotte dimensioni degli acini sia per la scarsa resa in mosto.
Per i vitigni più tardivi che hanno potuto beneficiare almeno di qualche precipitazione, il calo produttivo è stato meno marcato rispetto ai vitigni più precoci. Grazie al clima asciutto non si sono registrati attacchi di muffa grigia o di marciume acido.
Vengono poi presi in esame i vitigni più diffusi in Piemonte e si esprime un giudizio sulla qualità delle uve, intesa come potenziale enologico. La valutazione tiene conto del grado degli zuccheri, del quadro acido, del quadro aromatico e della sanità. Massima valutazione per Arneis, Barbera, Chardonnay, Erbaluce, Favorita, Freisa e Nebbiolo del Nord Piemonte. Eccezionale quadro aromatico si segnala per il Moscato bianco.
L’ultima sezione è dedicata ai metodi innovativi di valutazione della maturazione e riporta lo studio dell’evoluzione del quadro acido e dei composti aromatici nel Moscato (con HPLC), la valutazione della maturità fenolica in uve Nebbiolo (metodo Glories) ed infine la valutazione della qualità e del livello di maturazione di Nebbiolo e Barbera, attraverso l’analisi sensoriale con l’impiego del metodo “Trialtest”®.