Agevolazioni e finanziamenti per il trasferimentodi tecnologie e per innovazione e ricerca
Inizio il mio intervento tracciando le principali linee guida che ci accompagnano sempre nel momento in cui ci accingiamo, in qualità di consulenti e di specialisti nel mondo dell’agevolato, a presentare alle aziende le opportunità di contributi reperibili sul mercato. Innanzitutto è importante specificare che l’agevolazione si innesta sempre su un investimento, sia esso “materiale” - un macchinario - sia esso più “sofisticato” - un progetto di ricerca. In secondo luogo è importante che l’incentivo sia un aiuto all’investimento, nel senso che le decisioni aziendali di investimento devono prescindere dal contributo, seguendo logiche proprie di redditività e convenienza, e la realizzazione degli investimenti deve essere, secondo le indicazioni comunitarie, successiva alla domanda di agevolazione in modo da procedere parallelamente. Tuttavia ciò non deve essere confuso con l’ottica, talvolta distorta da parte delle imprese, che scelgono un certo tipo di contributo (molto spesso il contributo a fondo perduto perché “piace” molto) e condizionano gli investimenti all’ottenimento di quella specifica agevolazione, considerandola una fonte di finanziamento: in questo modo non si crea alcun valore nell’utilizzo dei fondi destinati agli incentivi, perché l’ottenimento non è mai contestuale alla realizzazione del programma di investimento agevolato e perché spesso, così articolata, la domanda di contributo non va a buon fine. In particolare questo vale in un settore tanto delicato quanto quello dell’innovazione e della ricerca e ancor più nel trasferimento di tecnologie e conoscenze tra le imprese. Citerò di seguito, in brevissima sintesi, alcuni dei provvedimenti agevolativi più significativi nel campo dell’innovazione e ricerca, per i quali il nostro gruppo è operativo ed in grado di fornire informazione e assistenza tecnica alle imprese nel processo di ottenimento dell’agevolazione e alcune note su provvedimenti nel campo della ricerca, non intermediati dal nostro gruppo, ma utili per conoscenza aziendale. I bonus fiscali Inizio con il segnalare un incentivo particolarmente interessante per le attività di ricerca, e di conseguenza tutti i costi connessi, sostenute all’interno dell’impresa. La Regione Piemonte ogni anno attiva un bando ai sensi della legge 140/97, previsto anche per il 2004, con cui concede alle aziende industriali (e agroindustriali) che fanno ricerca bonus fiscali fino al 25% dei costi per il personale interno e per i costi di consulenze e strumentazioni di laboratorio, a condizione che siano iscritti a bilancio. È importante quindi, per il 2004, informare le imprese e seguirle poi nei prossimi mesi nelle scritture contabili di chiusura del bilancio, in modo che i costi vengano correttamente imputati e l’agevolazione sia effettivamente fruibile. Quest’anno il bando si è aperto martedì 18 novembre 2003, sono state presentate circa 1370 domande, il che dimostra particolare interesse delle imprese piemontesi per questa forma di incentivo e particolare vivacità del tessuto imprenditoriale nella ricerca e innovazione. L’innovazione di prodotto o di processo Proseguo presentando una legge ormai definibile “storica” a sostegno dell’innovazione in Piemonte, la legge 56/86, che da quasi vent’anni sostiene le innovazioni di prodotto e/o di processo produttivo nelle aziende di tutti i settori, tranne che il commercio. La legge prevede finanziamenti ad un tasso agevolato particolarmente interessante (che ad oggi va da un minimo del 2,10% ad un massimo del 2,60%) per i progetti innovativi sviluppati all’interno dell’impresa, sui costi a preventivo per attrezzature e strumentazioni di laboratorio, consulenze, componentistica, personale interno dedicato al progetto e spese generali. Incentivi per progetti di ricerca industriale Passo poi a segnalarvi una nuova agevolazione di prossima attivazione sulla Regione Piemonte ai sensi della legge 598/94 che prevede incentivi per progetti di ricerca industriale e/o di sviluppo pre-competitivo di durata fino a tre anni. La legge agevola le piccole e medie imprese che esercitano attività industriale diretta alla produzione di beni e/o servizi, comprese le imprese artigiane di produzione, per i progetti avviati dopo la presentazione della domanda di agevolazione. L’agevolazione prevede la concessione di contributi agli interessi a fronte di finanziamenti bancari di durata fino a 10 anni e di importo fino al 75% del costo del progetto ammesso all’agevolazione e un contributo aggiuntivo in conto capitale fino al 50% ESL per le attività di ricerca industriale e 25% ESL per le attività di sviluppo precompetitivo. Come già per le altre tipologie di agevolazione citate sono agevolate le spese per personale dipendente di ricerca (ricercatori, tecnici, e altro personale ausiliario adibito all’attività di ricerca), spese generali, strumentazioni, attrezzature e/o macchinari, servizi di consulenza e simili (studi, ricerche, brevetti, know-how, diritti di licenza) utilizzati esclusivamente per l’attività di ricerca e sviluppo, materiali direttamente imputabili all’attività di ricerca. (In questa voce si includeranno materie prime, componenti, semilavorati, materiali commerciali, ecc.). La riforma degli incentivi Concludo con un breve cenno alla riforma in atto degli incentivi alla ricerca e al trasferimento di tecnologie a livello nazionale, attivata a partire dal 2001, con cui il Ministero sta provvedendo al riordino e alla razionalizzazione di tutto il sistema di agevolazioni alla ricerca industriale sinora regolato da una miriade di norme e regolamenti che si sono susseguiti in un arco temporale di oltre 30 anni. Un aspetto che può interessarci in questa sede sono gli incentivi previsti per la mobilità dei ricercatori con cui si tende a favorire il trasferimento temporaneo di personale di ricerca presso soggetti industriali. In particolare sono disciplinate le modalità per la concessione di agevolazioni ad Università ed Enti Pubblici di Ricerca che distacchino, per un periodo di 4 anni, il personale di ricerca degli enti, nonché professori e ricercatori universitari, presso i soggetti produttivi. Infine esiste una nuova forma di intervento, diretto a favorire la partecipazione delle imprese di piccola e media dimensione alle iniziative finanziate dalla Unione Europea in tema di R&S: si prevede di concedere alle PMI che ottengano un finanziamento dalla UE per progetti di ricerca presentati nell’ambito del Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo in corso di esecuzione, un “premio” di 25.000 euro per ciascun progetto beneficiante di un aiuto europeo. Su queste ultime due forme di agevolazione, tuttavia, al momento il nostro Gruppo non è operativo.
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