CORSI, CONVEGNI E INCONTRI

Convegno in onore di
Luciano Usseglio-Tomasset

L’opera del professor Luciano Usseglio Tomasset, uomo di grande personalità che ha segnato fortemente il progresso delle conoscenze enologiche, è stata ricordata il 25 giugno in un ampio convegno organizzato in collaborazione fra il Centro di Documentazione per la Viticoltura e l’Enologia di Ricaldone (AL) e l’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti.
L’intensa attività scientifica del prof. Usseglio si è svolta nell’arco di 40 anni. Negli anni 1950 iniziò i suoi fondamentali lavori sul patrimonio colloidale dei mosti e dei vini e sulla solubilità del tartrato acido di potassio. Si dedicò poi all’applicazione della statistica all’enologia e compì importantissimi studi di chimica fisica. Fu autore del libro “Chimica Enologica”, considerata un’opera fondamentale per il nostro settore.
Il professor Usseglio lavorò sempre all’Istituto di Asti, anche se nel 1963 aveva conseguito la libera docenza in Industrie Agrarie e nel 1975 aveva vinto la cattedra universitaria in Industrie Alimentari.
Nel 1973 fu nominato Direttore della Sezione di Chimica Enologica e nel 1977 venne incaricato della Direzione dell’Istituto, carica che rivestì fino al 1995, anno della sua prematura scomparsa.
Fece parte di enti e organismi scientifici di prestigio fra i quali l’Accademia Italiana della vite e del Vino, di cui era vicepresidente, l’Accademia di Agricoltura di Torino, il Comitato Nazionale Vini a Denominazione d’Origine, il gruppo di studio Agrimed della Comunità Europea e l’Office International de la Vigne et du Vin, dove fu presidente della Commissione Enologia e della Sottocommissione dei Metodi di Analisi.
La giornata in suo onore è iniziata ad Asti dove la nuova sala convegni dell’Istituto gli è stata intitolata.
La mattinata è proseguita in onore del professore con gli interventi tecnici dei ricercatori dell’Istituto di Asti e delle sezioni operative distaccate di Gaiole in Chianti e di Velletri. Sono state presentate relazioni di tecnologia enologica, tecniche analitiche, analisi sensoriale e chimica enologica.
Nel pomeriggio, a Ricaldone, presso il Centro di Documentazione per la Viticoltura e l’Enologia, dove ogni anno viene ricordata l’opera di figure insigni della vite e del vino, si è parlato degli importanti contributi che il prof. Usseglio ha dato all’enologia e particolarmente alla chimica enologica. Giusi Mainardi, direttrice del Centro, ha presentato la vita e l’opera del Professore. Antonio Calò (Direttore Ist. Vit. Conegliano) ha ricordato come il professore fosse convinto dell’importanza del vigneto per la qualità del vino. Alain Bertrand (Fac. Enologia Università di Bordeaux) che fu il segretario scientifico del prof. Usseglio quando questi rivestiva all’OIV la carica di presidente della Sottocommissione dei Metodi di Analisi, ha tenuto una relazione sull’importanza degli studi di Usseglio in merito agli equilibri del diossido di zolfo.
Mario Castino, che per tanti anni ha collaborato con Usseglio, e che dopo la scomparsa del professore ha rivestito la carica di Direttore reggente dell’Istituto Sperimentale di Asti, ha parlato di un importante campo che vide in Usseglio un antesignano: gli studi sui colloidi dei mosti e dei vini.
È quindi intervenuto Pierstefano Berta (Direttore Distillerie F.lli Ramazzotti – Direttore OICCE) per illustrare il funzionamento di uno strumento che ha contribuito a realizzare, grazie all’approfondimento dei lavori fondamentali che il prof. Usseglio dedicò alla stabilità tartarica dei vini.
Infine Mario Ubigli (ISE Asti), le cui ricerche sono legate in particolare allo sviluppo dell’analisi sensoriale, ha parlato degli inizi di questi studi, quando l’Istituto era sotto la direzione del Prof. Usseglio.


Premiazione delle tesi di argomento vitivinicolo
La collaborazione fra il Centro di Documentazione della Cantina di Ricaldone e l’OICCE, si caratterizza per la raccolta e la valorizzazione di tesi universitarie e lavori di specializzazione che interessano il mondo del vino.
La premiazione delle tesi che fra giugno 2003 e giugno 2004 sono pervenute all’OICCE e al Centro è avvenuta nella cornice del convegno in onore di Luciano Usseglio Tomasset.
In questa occasione, presso la Cà di Ven della Cantina di Ricaldone, Franco Zoccola, presidente della Cantina Sociale di Ricaldone, Moreno Soster, presidente OICCE e Pierstefano Berta, direttore OICCE hanno consegnato i premi. Gli Autori ed i titoli dei lavori sono presenti sul sito dell’OICCE. Tutte le tesi sono conservate presso il Centro e sono disponibili per la consultazione.
C’è tempo fino alla prima settimana di giugno 2005 per l’invio di nuovi lavori. OICCE e Centro di Documentazione esprimono un ringraziamento speciale ai tesisti per la loro disponibilità e sono particolarmente grati per la collaborazione ai docenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Torino e ai responsabili della Scuola di Specializzazione per la Viticoltura e l’Enologia di Torino.

OICCE con CPV alla Settimana dei Vini di Siena
Il primo giugno, a Siena, nell’ambito della “Settimana dei vini” organizzata dall’Enoteca Italiana, la Conferenza Permanente Vitivinicola e l’OICCE hanno realizzato un convegno sul tema: “I contenitori del vino”.
Antonio Venturi, segretario coordinatore della CPV, nella sua introduzione ha messo in evidenza come l’argomento sia di fondamentale importanza per il settore enologico. Pierstefano Berta, direttore OICCE e moderatore dei lavori, ha sottolineato la necessità di affrontare questo argomento analizzando i molteplici aspetti che lo caratterizzano. Il primo approccio è stato quello dell’evoluzione storica, percorsa da Giusi Mainardi (Direttore OICCE Times).
Vincenzo Gerbi (Università di Torino) ha parlato poi di un materiale molto dibattuto come il legno e del suo impiego nelle diverse tipologie di vino. Fondamentale è poi il significato tecnologico dei diversi contenitori enologici, di questo ha trattato Roberto Zironi (Università di Udine). La qualità e la stabilità del vino sono anche strettamente legate alla sanitizzazione dei vasi vinari, le cui problematiche sono state affrontate da Claudio Riponi (Università di Bologna). L’aspetto molto attuale del rapporto fra contenitori di vino e Brettanomyces è stato analizzato da Emilia Garcia Moruno (ISE Asti) attraverso la presentazione di un lavoro condotto, anche grazie all’OICCE, presso l’Istituto di Asti.
Data la portata del convegno, tutte le relazioni saranno pubblicate sul numero di primavera di OICCE Times.

OICCE in Sardegna:
vini bianchi, DOC e tracciabilità

La Sardegna enologica si sta fortemente impegnando sul piano della qualità. I produttori sardi e i loro tecnici manifestano l’esigenza di confermare e incrementarere ancora gli importanti risultati già ottenuti dai vini dell’isola sia dal punto di vista qualitativo, sia da quello commerciale.
Poiché le conoscenze sul vino sono in continua evoluzione, è necessaria una costante informazione. Per questo la Sezione Sardegna dell’Associazione Italiana Enologi, che ha come presidente Gigi Picciau, lo scorso 15 luglio ha organizzato ad Oristano (SS) l’incontro su “Produzione dei vini bianchi. Ottimizzazione dell’espressione sensoriale”. L’evento si è concretizzato sotto la sapiente regia di Mariano Murru, enologo presso le Cantine Argiolas ed infaticabile segretario della sezione AEI-Sardegna. Laffort Italia e OICCE hanno contribuito per il supporto tecnico-scientifico.
Il convegno ha avuto come moderatore il prof. Antonio Farris docente dell’Università di Sassari e si è svolto nel suggestivo chiostro del Carmine dove ha sede il Consorzio Uno - Polo Universitario di Oristano.
I lavori sono iniziati con l’intervento di Romano Satolli (Direttore Il Consumatore) sulle prospettive dei vitigni tradizionali sardi in rapporto alle DOC. È stato poi affrontato da Pierstefano Berta (Direttore OICCE) l’argomento molto attuale della tracciabilità e rintracciabilità con riferimento all’applicazione pratica in cantina del Regolamento Comunitario.
È quindi intervenuto Luigi Moio (Cattedra di Enologia Università di Foggia) che ha parlato di aspetti sensoriali e composizione dei vini bianchi. Guido Parodi e Daniel Juteau, responsabili Laffort Oenologie Italia, hanno ampiamente illustrato la gestione ottimale della fase prefermentativa e della fermentazione. Virginie Moine (Ricercatore SARCO - Università di Bordeaux) ha infine portato i risultati di studi sul contributo dell’affinamento sulle fecce in merito all’espressione aromatica dei vini.

OICCE e TIAM a Bari
per l’Enologia Mediterranea

Nell’ambito di TIAM, mostra delle Tecnologie per l’Industria Agroalimentare Mediterranea, organizzata da Ipack-Ima srl di Milano, e in collaborazione con Fiera del Levante, lo scorso 5 giugno l’OICCE ha organizzato a Bari un convegno dedicato all’enologia mediterranea. TIAM 2004 era caratterizzata da aree espositive per tematiche tecnologiche riguardanti la Linea Vino, la Linea Pasta e la Linea Olio.
In merito alla Linea Vino, TIAM non voleva porsi semplicemente come vetrina fieristica, ma riteneva utile creare anche un dibattito sulla realtà enologica meridionale. Questa infatti si sta ponendo in primissimo piano nel settore del vino. Incaricata della messa a punto di un convegno su questa tematica, l’OICCE ha ritenuto importante analizzare in prospettiva l’ampiezza e il significato del grande rinnovamento dell’enologia del Sud, attraverso le esperienze dirette dei protagonisti.
Nell’ottica di affrontare il tema da diversi punti di vista, la prima parte dell’incontro ha avuto come relatori il prof. Antonio Calò (Direttore Ist. Sper. Viticoltura – Conegliano), il prof. Luigi Moio (Cattedra di Enologia - Università di Foggia), Hugo Van Landeghem (Presidente Vlaamse Wijngilde del Belgio).
I loro interventi sono stati dedicati ad analizzare le potenzialità e le prospettive viticole ed enologiche del Sud Italia, insieme al loro impatto con il mercato internazionale.
È seguita una vivace tavola rotonda, con la partecipazione di tecnici d’eccellenza delle cantine mediterranee: Carmine De Iure (Cantina Tollo – Abruzzo), Francesco Martusciello (Cantine Grotta del Sole – Campania), Mariano Murru (Cantine Argiolas – Sardegna), Ernesto Soloperto (Cantine Soloperto – Puglia), Romeo Taraborrelli (consulente di celebri cantine del Sud). Poiché il progresso enologico passa anche attraverso il miglioramento della tecnologia, sono stati invitati a comunicare la propria visione, gli esponenti di importanti ditte produttrici di macchine enologiche: Alessandro Castagno (Eurostar), Romeo De Vito (Fillpack), Andrea Soria (Sirio Aliberti – Gruppo Della Toffola), Roberto Troja (Robino&Galandrino).
L’incontro ha aperto linee di dibattito vivaci, originali e innovative. Da tutti gli interventi sono emersi molti elementi essenziali per capire quali saranno le sfide colturali, tecniche e commericali che dovrà sostenere il “fenomeno vini del Sud” per consolidarsi e per proseguire nelle proprie conquiste.


OICCE a Perugia:
ricerca e comunicazione internazionale

All’Università di Perugia, il 17 giugno, il prof. Paolo Fantozzi e il Prof. Alvaro Cartechini, Presidenti del Consiglio Intercorso in Scienze e Tecnologie Agroalimentari e Tecnologie e Biotecnologie degli Alimenti, e del Consiglio del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, hanno invitato a tenere un seminario il Dr. Pierstefano Berta, in qualità di Direttore OICCE e Direttore dello Stabilimento Distillerie F.lli Ramazzotti.
Il tema del seminario verteva sulla ricerca e la comunicazione alimentare in ambito internazionale.
Gli aspetti trattati hanno analizzato gli elementi ottimali, l’importanza e i vantaggi di una costante collaborazione fra il mondo della ricerca, della produzione e dei fornitori di beni e servizi.
Il dott. Berta ha orientato il suo intervento verso il settore del vino e delle bevande alcoliche, ed ha accompagnato il suo discorso con un’ampia casistica derivante dalla propria esperienza aziendale nella multinazionale Pernod Ricard e dalle conoscenze maturate nell’ambito dell’OICCE, associazione nata proprio per favorire la ricerca e la comunicazione nel mondo del vino.