UNA INTERVISTA A...

Luigi Torriano
Euro Beta: il vino e l’informatica

Euro Beta è uno degli associati all’OICCE con sede a Canelli.
Si occupa di automazione industriale, hardware, software, gestione e messa in funzione di impianti automatici e quadri di comando.
OICCE Times ha incontrato l’Amministratore delegato, Luigi Torriano che, con Massimo Favo alla Direzione Commericale e Giuseppe Marino alla Direzione Tecnica, guida la Società canellese che è attiva dal 1993 e conta 32 dipendenti.

Quali sono stati gli inizi e l’evoluzione di Euro Beta?
Abbiamo cominciato come costruttori di quadri elettrici e programmatori di PLC per le macchine enologiche poi, poco per volta, abbiamo ampliato la nostra clientela iniziando a lavorare anche per i costruttori di linee che installano tutto l’insieme di un impianto di imbottigliamento.
Noi ci occupiamo di una fase molto delicata quale è la progettazione della parte elettrica delle macchine e la messa in servizio gestendo anche tutti i raccordi fra i diversi componenti di una linea.
Nel nostro mestiere, c’è un aspetto importante, che è quello del software, che parte dalla programmazione del PLC delle macchine ed arriva fino al livello della supervisione di tutta la linea, o addirittura di tutto lo stabilimento, attraverso un programma che visualizza e gestisce tutto quello che accade sulle linee di imbottigliamento. Recentemente ci siamo dedicati anche ad attività rivolte direttamente alle cantine ed in particolare alla tracciabilità.

Perchè vi siete dedicati alla realizzazione di un software dedicato alla tracciabilità dei prodotti?
Quando si è saputo che dal primo gennaio 2005 sarebbe entrata in vigore la normativa sull’obbligatorietà della rintracciabilità agroalimentare, abbiamo cominciato a pensare che si apriva un mercato nuovo. Infatti mentre le grandi aziende sono in grado di organizzarsi internamente, nel settore enologico esistono tante piccole e medie aziende che hanno necessità di un supporto per gestire a vari livelli la tracciabilità.
Abbiamo cercato allora di realizzare un sistema modulare elastico che permettesse di gestire in modo semplice la tracciabilità interna sia ad aziende piccole che non hanno un livello elevato di automazione, sia ad aziende con qualche centinaio di vasche di vinificazione.

Quale è stata la reazione del settore enologico?
C’è stata inizialmente una certa resistenza. Il produttore di vino vede la gestione della tracciabilità come un ulteriore obbligo burocratico.
Nel settore enologico, già assoggettato da anni a leggi e regolamenti restrittivi, la normativa europea per la sicurezza alimentare viene facilmente considerata superflua, dato che le procedure di identificazione ed il controllo di provenienza delle uve e dei prodotti utilizzati in vinificazione si danno come realtà acquisita.
È però necessario affrontare questo tema non solo tenendo conto degli aspetti obbligatori, ma nella sua realtà di strumento di gestione e di marketing.
Rispetto al mondo del vino, questa visione collegata ai desideri dei clienti, è stata recepita più rapidamente da altri settori alimentari per i quali lavoriamo, come i latticini e la carne.
Comunque gradualmente si afferma anche in campo enologico un nuovo modo di concepire la tracciabilità del prodotto come valorizzazione del marchio e del prodotto.

A quale tipologia di cliente si rivolge e come si pone Euro Beta nell’impostazione informatica della tracciabilità in cantina?
Le grandi aziende hanno da tempo introdotto software e procedure dedicate alla raccolta e alla registrazione delle informazioni necessarie; sono le piccole e medie aziende ad incontrare le maggiori difficoltà. A queste si rivolge Euro Beta con DiVino Control, un sistema di supervisione, controllo e gestione degli impianti enologici. Questo sistema consente di raccogliere in automatico tutte le informazioni disponibili in cantina come quantità, livelli, temperature, concentrazioni, allarmi, e le rende fruibili, consentendo anche di generare automaticamente il lotto di produzione al variare delle caratteristiche delle componenti.
Noi abbiamo creato una base di programma, poi di volta in volta, entrando nelle realtà del cliente capiamo quali sono le sue esigenze e adattiamo il programma alle sue necessità.

Quali sono i costi di elaborazione e di funzionamento di questo sistema?
Dipende dalle dimensioni dell’azienda. In ogni caso i controlli portano sempre del risparmio di tempo e denaro. L’informatica per il controllo dei processi produttivi in cantina è importantissima. Si hanno sempre sott’occhio i valori di quello che succede ed essendo collegati con le varie apparecchiature di vinificazione o di trasformazione di un alimento, si ha anche l’opportunità di individuare in tempo reale le cause di eventuali anomalie.

Le cantine alle quali vi rivolgete sono solo quelle di piccole dimensioni?
No, certamente non ci rivolgiamo solo ad aziende medio-piccole. Rispondiamo anche a richieste di realtà di grandi dimensioni.
Ad esempio stiamo elaborando un sistema di riconoscimento dei vari brik dedicati alle diverse tipologie di vino per CAVIRO, oppure partecipiamo allo spostamento dell’unità produttiva della Campari da Sesto San Giovanni-Milano a Novi Ligure.

Quali sono i vostri progetti futuri?
L’indirizzo futuro è quello di orientarci sempre più nel settore dell’informatica al servizio dei processi produttivi, facendo investimenti per portare all’utilizzatore un prodotto flessibilile e che non abbia costi esorbitanti.

DIETRO LE QUINTE...

Quali sono i vini che preferisce?
Sicuramente sono per i vini rossi e prediligo il Dolcetto, il Nebbiolo, e ultimamente anche il Barbera che si è riqualificato moltissimo.
Penso che comunque al consumatore il vino arrivi spesso a costi troppo alti e si rivolga a una cerchia troppo ristretta di esperti, specialisti, amatori. Questo secondo me può scoraggiare e può fare allontanare dal vino la base dei consumatori comuni.

Come si conciliano gli aspetti di tradizione del vino con la modernità dell’informatica?
Il vino deve mantenere le sue caratteristiche, il suo DNA.
Ciò non toglie che tutto questo debba essere organizzato, trasmesso e comunicato al consumatore con strumenti moderni e idonei, forniti in maniera fondamentale e sempre più importante dall’informatica.