EDITORIALE
di Giusi Mainardi

L’autunno della ragione

Stiamo vivendo un periodo nel quale sembra che la ragione e la logica siano fuori posto, spaesate, senza diritto di cittadinanza in un mondo dove le certezze apodittiche e granitiche si sprecano.
Stiamo vivendo un autunno del pensiero scientifico, che si ripercuote tra l’altro nel calo delle iscrizioni a facoltà universitarie come Matematica o Ingegneria, nella diffusione sempre minore della cultura della scienza, nell’incapacità di analizzare in modo critico le fonti.
Stamo vivendo nell’autunno della discussione razionale, quella che vede contrapporsi ragionamenti che dibattono civilmente punti di vista diversi, portando all’interno di una logica di dimostrazione dati oggettivi, fatti, interpretazioni, con la disponibilità ad accettare la falsificabilità della propria tesi.
La televisione, uno dei più potenti mezzi di comunicazione, è sempre più spesso un puro strumento di propaganda; ed è proprio la propaganda, e non la comunicazione razionale fatta per capire e contemporaneamente per far capire, la modalità principe in questo autunno della ragione: si lanciano slogan, si interrompe il flusso del ragionamento, si rifiuta il vero confronto, si negano i fatti.
Il nostro mondo dell’enologia, che rispecchia nel bene e nel male i grandi movimenti della società, vive fenomeni analoghi: argomenti scientifici che si trattano in modo propagandistico, incapacità di discussione, occhi volontariamente chiusi ai fatti, comportamenti come quello proverbiale dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia per non vedere il pericolo.
Sperando che l’inverno sia breve e non distrugga le fragili piante della ragione e della corretta comunicazione e che ci accompagni invece verso un periodo di maggiore consapevolezza e capacità di analisi delle cose che ci circondano, mandiamo in stampa questo numero di OICCE Times, che rappresenta bene il nostro punto di vista: quello di cercare di osservare i fatti, di utilizzarli per delle analisi oggettive che provino a spiegarli, di utilizzare le analisi per incrementare le conoscenze e migliorare quindi il nostro rapporto con l’universo che ci circonda.
Per questo ospitiamo con orgoglio i contributi, complementari e aperti alla discussione, del team dell’Istituto di San Michele all’Adige e di Lanfranco Paronetto, sul ruolo dei diversi attori della filiera enologica nella ricerca scientifica nel nostro settore.
Per questo pubblichiamo con piacere i risultati che la ricerca scientifica, realizzata presso istituti pubblici, fornisce alla collettività per risolvere problemi reali e concreti: la lotta contro la flavescenza dorata condotta da Franco Mannini, i passi verso la valorizzazione delle materie secondarie compiuti da Lorenza Tramelli, i metodi oggettivi di misura delle percezioni analizzati da molti anni da Mario Ubigli.
Per questo siamo fieri di pubblicare in anteprima una eccezionale scoperta archeologica compiuta dalla missione italiana a Cipro, dove Maria Rosaria Belgiorno sta riportando alla luce una civiltà di 4000 anni fa.
Ricercatori che lavorano spesso in condizioni difficili, con scarse risorse e con un futuro incerto. Ricercatori che operano in campi del sapere molto diversi tra loro, ma che sono accomunati dalla passione per la ricerca della verità, dalla libertà intellettuale e dalla disponibilità alla discussione ad alla contraddizione positiva.
Si tratta dei grandi insegnamenti che la scienza mette a disposizione di tutti: un modo di avvicinarsi ai fatti che supera i preconcetti, un modo di discussione che evita gli strilli e le barricate, un modo di comunicazione che evita menzogne e sotterfugi.