EDITORIALE
di Giusi Mainardi

Come una vite ho splendidi pampini...

“Come una vite ho splendidi pampini, i miei fiori portano frutti di gloria e di ricchezza”, così si presenta la sapienza nel libro di Yeshua Ben Sirach, il Siracide, nell’Antico Testamento (Sir. 24:17). È una frase così bella e densa di simboli positivi che l’abbiamo voluta per caratterizzare i primi dieci anni di attività dell’OICCE.
Lo sappiamo bene, la vite è davvero una promessa di frutti, proprio come la sapienza. Il nostro cuore si stringe quando i pampini sono attaccati dalle virosi o sono offesi dalla violenza della grandine.
Ma un senso di serenità, di bellezza, di sicurezza emana dai bei pampini larghi e sani.
Tutto l’immenso mondo dell’enologia parte da lei, dall’antichissima e sempre moderna vite, nelle sue varietà “infinite come i granelli di sabbia del mare”. Da millenni è protagonista di una costante interazione con gli uomini.
È significativo accostare la vite alla sapienza, una virtù che presuppone l’esistenza di una mente aperta, dinamica, curiosa. L’uomo e la vite si confrontano e lavorano insieme.
I grappoli sono portatori di “gloria” se sono frutto di sapienza, di consapevolezza, di esperienza; sono portatori di “ricchezza” se sono frutto di conoscenza e di buone capacità.
Tutto questo è chiaro, ma non è semplice. Lo sanno tutti quelli che lavorano nei più diversi settori della filiera enologica.
In questi dieci anni l’OICCE ha lavorato perché la vite possa portare “frutti di gloria e ricchezza”. In che modo? Unendo delle persone, creando delle relazioni, offrendo delle opportunità di approfondimenti, impegnandosi seriamente ad affrontare il difficile mettendo insieme tanti tasselli che uniti nel modo giusto fanno la “sapienza” del mondo del vino.
OICCE Times, che di OICCE è diretta espressione, con entusiasmo e con passione si presenta ad ogni uscita, orgogliosa di trasmettere attraverso le sue pagine il pensiero, l’esperienza, le conoscenze dei suoi collaboratori, “gente che lavora con” OICCE, persone ricche di un altissimo livello di competenze, persone che credono nella opportunità di diffondere le loro conoscenze, anche se questo costa ore in più di lavoro, se costa tempo sottratto a mille altri impegni.
Collabora con OICCE Times non solo chi vi scrive, ma anche chi crede che la nostra rivista sia uno strumento efficace di comunicazione e la sostiene con la sua presenza, la sua immagine, mostrando in questo modo l’adesione ad una filosofia della qualità ed esprimendo la volontà di condividere l’intenso lavoro per una enologia migliore.
Un simbolico segno di appartenenza ad una visione positiva del mondo del vino, così come l’OICCE l’ha intesa in questi dieci anni, è una foglia di vite d’argento montata sopra un supporto di legno, con la frase in tre lingue: “Come una vite ho splendidi pampini, i miei fiori portano frutti di gloria e di ricchezza”.
Come ha osservato il nostro presidente Moreno Soster: “Una fogliamatura (10 anni di vita), piena di nervature (l’ampia rete di relazioni create nel mondo del vino), lucente (di vita), brillante (di proposte), che poggia sul legno (solido, caldo, naturale) con il riferimento ad un passo biblico (che rappresenta i valori dell’uomo) riportato in tre lingue (orizzonti aperti).