BIBLIOTECA OICCE
GUIDA AI VINI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
2009
Camere di Commercio di Gorizia, Pordenone, Trieste e
Udine - CCIAA di Udine, Udine 2008 pp 463
È giunta all’ottava edizione
questa Guida che ha l’obbiettivo
di presentare un ritratto dettagliato
del mondo vitivinicolo
friulano.
Per essere ampiamente fruibile
ad un vasto pubblico è stata
realizzata in Italiano, Tedesco e
Inglese.
Sono presenti in Guida 254
aziende e 979 vini. Le commissioni
di degustazione incaricate
di selezionare i campioni presentati
erano composte da un
massimo di sei esperti scelti fra
un panel di 62 tecnici degustatori iscritti negli elenchi camerali,
15 sommelier e 15 esperti dell’ONAV. Le commissioni si sono
riunite 94 volte per assaggiare 1224 campioni.
Accanto alle schede aziendali, la pubblicazione è arricchita da
una sezione dedicata al territorio, sottolineando i collegamenti
fra il vino e il patrimonio storico, turistico e culturale della regione.
Una sezione è dedicata alle voci internazionali, costituite da
giornalisti della Germania, della Gran Bretagna e dell’India che
raccontano come il vino e il territorio friulano vengono percepiti
nel loro Paese.
Oltre alle descrizioni delle aziende rivolte a presentare storia,
realtà produttiva e vini più pregiati di ciascuna di esse, si trovano
delle chiare e utili appendici sulla produzione regionale DOCG e
DOC per varietà, sulla produzione per zone a denominazione
d’origine e IGT, sulla presenza dei vitigni tradizionali e internazionali
nelle diverse DOC e DOCG, tabelle con la descrizione
delle zone DOC con le rispettive varietà, la loro estensione, la
produzione di uva e la produzione di vino nel 2006 e 2007.
È allegata una utile mappa estraibile, per consentire una facile
individuazione delle aziende vitivinicole e degli agriturismi.
LE MARCHE DA BERE
Prima Pagina Editore, Cesena, 2008 pp 450 Euro 9,90
Prestigiosi vitigni tradizionali come il Verdicchio, il Lacrima
di Morro d’Alba o la Vernaccia di Serrapetrona, prima DOCG
regionale. Vitigni riscoperti come Pecorino o Passerina. E ancora
Rosso Conero e Conero riserva DOCG, due grandi rossi nati
nei vigneti di appena sette comuni della provincia di Ancona
all’ombra dell’omonimo promontorio a picco sul mare Adriatico.
Questo e molto altro sono le Marche del vino.
Per descrivere i vini regionali e le tipicità gastronomiche locali,
è uscita questa prima edizione di una guida realizzata in partnership
con la Regione Marche, Province e Camere di
Commercio e in collaborazione
con L’AIS Marche.
Con 173 cantine mappate,
300 vini degustati e descritti, la
guida è composta da una presentazione
generale su vini, vitigni,
gastronomia, abbinamenti e prodotti
del territorio.
Il corpo principale è dedicato
ai produttori di vino ed è suddiviso
in quattro capitoli corrispondenti
alle principali zone vitate
delle Marche.
A ogni produttore è dedicata
una doppia pagina con una breve
descrizione dell’azienda, la scheda
di due vini degustati alla cieca dalla commissione di Sommelier
Degustatori AIS, il tipo di uvaggio, la gradazione alcolica, il prezzo
indicativo in enoteca.
QUADERNI DI SCIENZE VITICOLE ED ENOLOGICHE
2008
Università di Torino, Torino 2008, pp 151
È appena uscita
l’edizione 2008 dei
Quaderni di Scienze Viticole
ed Enologiche, importante
raccolta di lavori scientifici
provenienti da diverse università
italiane. Sono undici i
lavori sperimentali presentati
e trattano i seguenti temi:
La valutazione del comportamento
produttivo e
della componente fenolica in
vitigni a bacca nera coltivati
in Toscana (Paolo Storchi et
Al., CRA - Unità di Ricerca
per la Viticoltura, Arezzo). Differenze e analogie nei profili trascrizionali
in bucce di uve sottoposte ad appassimento e sovramaturazione
(Fabio M. Rizzini et Al., Università di Padova). La
sequenza consenso del genoma di Vitis vinifera L. CV ‘Pinot
nero’ (Michela Troggio et Al., Istituto Agrario San Michele
all’Adige). Isolamento e caratterizzazione di microRNA dall’acino
di vite (Andrea Carra et Al., Dip. Colt. Arboree, Università di
Torino). Approcci molecolari coltura-indipendenti per lo studio
delle ecologie microbiche nelle fermentazioni enologiche (Luca
Cocolin et Al., Di.Va.P.R.A. Sez. Microbiologia agraria e
Tecnologie alimentari - Università di Torino). Minisatelliti in geni
di Saccharomycces cerevisiae codificanti proteine di superficie:
implicazioni e applicazioni (Ilaria Mannazzu, DiSAABA -
Università di Sassari). Caratterizzazione fisiologica e molecolaredi lieviti apiculati d’interesse enologico (Giuseppe Comi, Dip.
Scienze degli Alimenti - Università di Udine). Lieviti fruttosofili
ad interesse enologico: diversità molecolare di Candida zemplinina
(Kalliopi Rantsiou et Al. - Di.Va.P.R.A. Sez. Microbiologia
agraria e Tecnologie alimentari - Università di Torino). Analisi
molecolari della filiera uva-mosto-vino per l’identificazione e la
biotipizzazione di Dekkera/Brettanomyces bruxellensis (Monica
Agnolucci et Al., Dip. Biologia delle Piante Agrarie - Università
di Pisa). Caratterizzazione molecolare e funzionale di
Oenococcus oeni nell’era post-genomica (Sandra Torriani et Al.,
Dip. Tecnologia e Mercato della Vite e del Vino, Dip. Scientifico
e Tecnologico - Università di Verona). Metodi molecolari per il
monitoraggio e la biotipizzazione di Oenococcus oeni (Lisa
Granchi et Al., Dip. Biotecnologie Agrarie, Università di
Firenze). Per ragioni di spazio indichiamo solo il nome del primo
Autore. Per ogni approfondimento e informazioni sui Quaderni è
possibile contattare il Dipartimento di Colture Arboree
dell’Università di Torino (tel. 011 6708655).
Paolo Massobrio
IL GOLOSARIO 2009
GUIDA ALLE COSE BUONE D?ITALIA
Comunica Edizioni, Alessandria 2008 pp 1072 Euro 25
Nuovo formato e nuova
veste grafica per l’XI edizione
del Golosario, guida che propone
un bel viaggio attraverso
tutta l’Italia del gusto. È composto
da quattro parti: “i produttori
di cose buone” (con
una appendice dedicata agli
oli), i “luoghi del gusto”, le
“cantine d’Italia” e “i 460
ristoranti di Papillon”).
Ogni parte è suddivisa per
regione secondo un itinerario
che parte dal Nord e finisce
con le isole. Ogni regione si
apre con un’intervista enogastronomica a un personaggio che
figura come testimonial di quel territorio; ad esempio la giornalista
Cristina Parodi per il Piemonte, il cantautore Gino Paoli per
la Liguria, il conduttore Mario Luzzato Fegiz per il Friuli
Venezia Giulia, lo scenografo Dante Ferretti per le Marche,
l’astronauta Maurizio Cheli per l’Emilia Romagna, il conduttore
televisivo Maurizio Costanzo per il Lazio, l’autore televisivo
Enrico Vaime per l’Umbria, l’attrice Stefania Sandrelli per la
Toscana e molti altri ancora.
Si descrivono i migliori prodotti tipici regionali, botteghe,
enoteche, gelaterie, panetterie, gastronomie, microbirrifici e
ristoranti per i quali si consiglia un viaggio e una sosta.
Selezionate da Paolo Massobrio e Marco Gatti, le cantine
segnalate sono 2593 e vengono presentate con le semplici coordinate,
o con i loro vini top e sono menzionate con particolari
simboli quelle che offrono servizi di accoglienza e ospitalità di
vario genere.
Giovanni Battista Croce
DELLA ECCELLENZA E DIVERSITÀ DEI VINI CHE
NELLA MONTAGNA DI TORINO SI FANNO
Ristampa anastatica dell’Edizione del 1606.
Consiglio Regionale del Piemonte, L’Artistica Savigliano,
2008
Con la ristampa di questo
volume, il Consiglio
Regionale continua una
consolidata collaborazione
con la Biblioteca Nazionale
di Torino. Questa prima
edizione del 1606, stampata
da Luigi Pizzamiglio,
uno dei più importanti
stampatori di Torino dell’epoca,
è infatti posseduta
dalla importante biblioteca
torinese.
Nell’introduzione il
direttore della Nazionale,
Roberto Di Carlo ricorda
che la Biblioteca è uno dei principali presidi della memoria bibliografica
del Piemonte e il merito e la lungimiranza del Consiglio
regionale, presieduto da Davide Gariglio, è quello di sostenere
la diffusione dei piccoli e grandi tesori che la Biblioteca possiede.
Segue l’intervento di Franca Porticelli, responsabile Ufficio
Manoscritti e Rari, che illustra il percorso seguito dal volume a
partire dalla sua presenza nella Biblioteca Ducale nel 1659, passando
poi alla Biblioeca del Regio Ateneo per giungere ai fondi
librari dell’attuale Nazionale. A Giusi Mainardi è stata affidata la
presentazione storica e la contestualizzazione dell’opera nell’enologia
del 1600.
Giovanni Battista Croce non era per professione agronomo
o enologo, era invece uno stimato gioielliere di Casa
Savoia, prima di Emanuele Filiberto (1528-1580), poi di
suo figlio Carlo Emanuele I.
È abbastanza curioso se si pensa che proprio a lui si deve
un’opera interessante e unica sulla produzione del vino torinese
tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600.
Quest’opera è nata perché il gioielliere Croce era un
grande appassionato di vino e il suo hobby era di produrre il
vino con arte, proprio come creava i suoi gioielli.
Con passione, precisione e grande impegno sceglieva
sapientemente i tanti tipi di uve delle sue vigne situate sulla
“Montagna di Torino”, per elaborare molte varietà di vini
bianchi, rosati e rossi. Il termine “Montagna” indicava all’epoca
la parte collinare della città subalpina.
Orgoglioso di saper “far vini squisiti d’ogni sorte”, volle
comunicare le sue esperienze in questo “picciolo trattato di
far vini perfetti”, che ebbe subito un grande successo, ed
ancora oggi costituisce una testimonianza preziosa, gradevole,
unica sugli antichi vitigni e sui metodi di produzione
dei vini della collina torinese tra la fine del 1500 e l’inizio
del 1600.