EDITORIALE
di Giusi Mainardi

Pronti per le nuove sfide?

“If you don’t know history, you don’t know anything.” È la citazione iniziale di un libro di successo degli ultimi anni: “Se non conosci la storia, non conosci nulla”. Questa frase non apre un saggio sull’impero romano o un testo sulle epoche passate. Si rivolge invece al lettore di un libro di fantascienza del celebre Michael Crichton. Il libro si intitola “Timeline” e, con il consueto stile avvincente del celebre autore, parla di fisica quantistica, di cosmologia, di complessità crescente delle tecnologia e della crisi di fondo che accompagna ogni nuova grande rivoluzione scientifica.
È un’osservazione che mi sembra utile adottare anche per osservare la crisi economica, la crescente difficoltà di affrontare i mercati e il profondo cambiamento del quadro normativo europeo che, contemporaneamente, il mondo del vino deve affrontare. Si tratta di un periodo che deve riportare alla mente altre grandi crisi del passato, da quella dovuta alla fillossera a quelle dovute alle crisi economiche o di sovraproduzione.
Stiamo vivendo indubbiamente in una epoca di cambiamento importante. La crisi economica non farà altro che accelerare le tendenze e rendere più rapida un’evoluzione che avrebbe comunque avuto luogo.
Per far fronte alla crisi in corso le aziende stanno cercando metodologie di azione.
Alcune strade sembrano ovvie: attenta riduzione dei costi, ottimizzazione delle strutture produttive o commerciali. Sono però misure insufficienti per fronteggiare il momento complesso che si sta affrontando. Una maggiore attenzione ai clienti e ai consumatori risulta necessaria, e questo impone anche nuove competenze e maggiore flessibilità.
La precisione delle operazioni svolte diventerà più importante e lo stesso sarà per la focalizzazione dell’attenzione aziendale: fare meglio alcune cose importanti tralasciando volontariamente quanto non è essenziale. Il mercato cambia: compaiono nuovi momenti per il consumo di vino e compaiono contemporaneamente nuovi concorrenti, altre bevande alcoliche, sia a causa del costi ma soprattutto delle leggi sempre più repressive.
La complessità dei canali di distribuzione impone anche di ripensare il ruolo tradizionale delle funzioni marketing e commerciale, che vedono da un lato direzioni nuove di azione, dall’altro una collaborazione tra entità aziendali che erano fino a ieri separate.
Il nuovo quadro legislativo comunitario modificherà in modo radicale tutto quanto abbiamo vissuto finora come certo e assodato. Questa crisi globale e profonda non può non riportare alla mente altre grandi crisi del passato, che ci devono insegnare almeno come affrontare il periodo di transizione: senza panico, ma anche comprendendo che nulla sarà più uguale a prima. La fillossera ha trasformato il vigneto, ma ha anche fatto perdere gran parte delle varietà tradizionali. La crisi economica dell’inizio 1900 ha portato alla difesa delle denominazioni di origine, ma ha portato alla perdita di molte aree di eccellenza, e così via.
L’eredità che lasceremo dipende da cosa sapremo fare in questi momenti di scelte difficili.
Riusciremo a conservare il patrimonio delle nostre aree di eccellenza anche con la nuova OCM? Riusciremo a risparmiare risorse senza perdere la qualità faticosamente conquistata? Riusciremo a mantenere fedeli i clienti che saranno bombardati da offerte sempre più allettanti? Riusciremo ad utilizzare tecnologie enologiche sempre meno aggressive nei confronti del vino stesso, dell’ambiente, dei consumatori?
Il ruolo di OICCE è fornire un contributo alla ricerca delle risposte: i nostri workshop che parleranno tra l’altro di difesa delle DOC e della nuova OCM; il nostro convegno annuale che presenterà nuove tecniche per nuovi mercati e nuovi consumatori; gli approfondimenti sulle innovazioni del marketing e dello sviluppo sostenibile non ci faranno dimenticare l’attenzione per le nostre radici, perché da queste si può sempre imparare qualcosa da mettere a frutto per il futuro. I nostri convegni sulla storia del vino lo hanno sempre dichiarato e continueranno a sostenerlo.